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Tattica e astuzia: la strategia di Federica Pellegrini nei 200 metri stile libero non ha funzionato e la Divina non è riuscita ad afferrare quella medaglia tanto desiderata. Katie Ledecky, che ha già mostrato gli artigli qui a Rio nei 400 metri stile libero con l’oro e un sincro pazzesco, Sarah Sjostroem, oro qualche giorno fa e tempo record nei 100 metri farfalla, e l’australiana Emma McKeon, hanno occupato i tre gradini del podio. L’americana col tempo 1.53.73 ha staccato di quasi un secondo le due avversarie, mettendo fra sé e la Pellegrini, quarta (1.55.18), circa due secondi.
Una gara preparata nei minimi dettagli, senza trascurare alcun particolare: ieri, in semifinale, Federica ha ottenuto il terzo tempo con l’intento di poter guardare poi oggi, dalla propria corsia negli ultimi 50 metri, le due principali rivali e tentare lo sprint finale tenendo d’occhio le avversarie più temute. Rifiniture e minuzie studiate per provare ancora una volta quell’emozione di salire sul podio e contemplare la propria impresa: 28 anni, tanta esperienza alle spalle e la costante voglia di misurarsi con le migliori, sbaragliando la concorrenza e superando anche la paura di non farcela. Dopo la cocente delusione di Londra 2012, con gli anni, ha dato prova di avere molta più fiducia in se stessa e nei suoi mezzi; oggi, però, nonostante la maturità e la sicurezza dimostrate, Federica forse non è riuscita a tenere a bada tutta l’adrenalina e il batticuore.  L’epopea della Pellegrini non si trasforma in favola: la medaglia di legno non è nemmeno lontanamente ciò che si aspettava e il lieto fine si è tramutato in un mezzo incubo. Questa, con tutte le probabilità , sarà la sua ultima Olimpiade e sebbene la nostra portabandiera non abbia nulla da rimproverarsi, quel risultato da brividi che tutti attendevano e fiore all’occhiello di una carriera impressionante, finisce sul fondo della piscina in cui Federica si è tuffata.
LE DICHIARAZIONI DI FEDERICA PELLEGRINI