Beach volley

Rio 2016, Nicolai e Lupo: “C’è delusione ma che orgoglio questa medaglia”

Daniele Lupo e Paolo Nicolai - Foto Gmt

Un vortice di emozioni attanaglia Daniele Lupo e Paolo Nicolai. L’amarezza di aver perso una finale olimpica ma anche quella consapevolezza di essere stati i primi italiani a raggiungerla. La medaglia che hanno al collo è il primo sigillo olimpico per l’Italia nel beach volley ai Giochi Olimpici ma avrebbe potuto essere più preziosa. La coppia azzurra Nicolai e Lupo, dopo un grandissimo cammino che li ha portati in finale, si è dovuta arrendere al duo di casa, i brasiliani Cerutti e Schmidt. “Siamo venuti qui ai Giochi sperando e sognando di arrivare ad una medaglia – dice Nicolai – ma quando ti qualifichi per la finale logicamente cerchi in tutti i modi di vincere. Non ci siamo riusciti perché i brasiliani hanno giocato molto bene“. Il fattore campo non è stato decisivo ai fini del risultato, ne è convinto sempre Nicolai: “Giocare in casa è un grosso vantaggio, ma se le cose vanno male ti crea tante pressioni, amplifica le emozioni. Noi abbiamo provato a metterli sotto, ma loro ne sono usciti come i grandi campioni che sono. Il campo, come la pioggia, non influisce più di tanto sulla partita, le condizioni sono uguali per tutti i giocatori“. “Una finale se la sogni speri di vincerla, però mi sono goduto ogni cosa, ogni momento: l’ingresso in campo, il riscaldamento, la preparazione della partita, l’attesa della gara – continua il 28enne di Ortona – Logicamente sognavo un epilogo diverso, però va bene così. Come festeggerò la medaglia proprio non lo so, finché non me l’hanno messa al collo non credevo di averla, avevo paura che accadesse qualcosa che potesse togliermela“.

E’ comunque soddisfatto Daniele Lupo al termine della gara: “Devo dire che sono contento così. C’è un po’ di delusione per aver perso la finale, ma sono molto felice di aver vinto questa medaglia. Era importante per l’Italia e per il beach volley italiano. Credo che il nostro torneo e questa finale siano stati un grande spot per questo sport. Speriamo di aver fatto divertire chi ci ha visto da casa, tra cui mio padre e mio nonno“. E infine una promessa: “Peccato non aver vinto, ma ci rifaremo a Tokio“.

 

 

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