Dopo l’oro conquistato da Fabian Cancellara nella prova a cronometro di ciclismo su strada, la Svizzera delle due ruote trionfa anche nella mountain bike. Ad aggiudicarsi la medaglia d’oro nella specialità del cross country maschile è Nino Schurter, trentenne originario dei Grigioni, che completa così una meravigliosa progressione: il suo trionfo odierno segue infatti il bronzo conquistato ai Giochi di Pechino e l’argento ottenuto in quelli di Londra, consacrandolo definitivamente nell’olimpo dei grandi. Schurter si è imposto al termine di una gara condotta all’attacco sin dai primissimi giri (dei sette in programma), nella quale ha sgretolato la resistenza dei propri avversari, giro dopo giro.
Ultimo ad arrendersi all’elvetico è stato il ceco Jaroslav Kulhavy, campione olimpico di Londra (e numero uno del ranking), che questa volta si è dovuto accontentare della medaglia d’argento. Nulla ha potuto il ceco contro l’attacco portato da Schurter al penultimo giro, giungendo al traguardo staccato di 50”. La medaglia di bronzo, invece, è andata allo spagnolo Carlos Coloma, che nel finale ha avuto la meglio sul francese Maxime Marotte; i due hanno concluso rispettivamente a 1’23” e 1’33” dal vincitore. Migliore degli italiani è stato il venticinquenne friulano Luca Braidot, il quale – grande protagonista nella prima parte di gara – ha chiuso settimo a 2’57” da Schurter. Braidot si è comunque tolto la soddisfazione di precedere uno dei più grandi campioni nella storia della disciplina, il due volte campione olimpico Julien Absalon, ottavo a 3’15”.
Le speranze azzurre di medaglia – a onor del vero – erano affidate in primis a Marco Aurelio Fontana, ma dopo una partenza all’attacco il brianzolo è stato appiedato da una foratura, che di fatto l’ha tagliato fuori dalla contesa. Meglio non è andata a Peter Sagan, lo slovacco campione del mondo su strada, la cui partecipazione a questa gara aveva suscitato una certa curiosità: alcuni problemi meccanici hanno condizionato irrimediabilmente la prestazione del fuoriclasse slovacco, che ha chiuso assai lontano dal vertice.