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Non c’è solo il medagliere a dare un’idea dei risultati di un movimento nazionale in una competizione internazionale. Per questo motivo, anche per l’Olimpiade di Rio de Janeiro, è importante dare uno sguardo alla cosiddetta placing table, la classifica per nazioni costruita attorno ai primi 8 risultati di ogni gara, una sorta di medagliere allargato come se un metallo prezioso venisse assegnato ai primi 8. La classifica è ordinata per un punteggio totale, così costruito: 8 punti per l’oro, 7 punti per l’argento, 6 punti per il bronzo, 5 punti per il quarto posto e così via fino ad 1 punto per l’ottavo posto.
L’Italia si è ottimamente comportata. Come nel medagliere, gli azzurri sono riusciti a conquistare un importante 9° posto finale, ma se nel medagliere questa posizione è stata da tantissime nazioni e 7-8 sono arrivate alle calcagna dell’Italia, nella placing table il 9° posto non è mai stato in discussione: 380 punti conquistati a scapito dei 294 del Canada in 10a posizione, a conferma della potenza sportiva dell’Italia a livello internazionale, nonostante l’ambiente in cui si vive in Italia sia quasi esclusivamente calciofilo e soffocante per gli altri sport. Gli azzurri hanno conquistato 85 piazzamenti tra le prime 8 posizioni di ogni competizione, 28 sul podio ed al contrario della supposta maledizione dei ‘legni’, l’Italia è stata la regina dei 6i posti: nessuno come noi ne ha ottenuti altrettanti, ben 18, anche più degli Stati Uniti che hanno ottenuto ben oltre 200 piazzamenti.
Rispetto al medagliere, cambia anche il podio delle migliori nazioni nella placing table: la Gran Bretagna ha conquistato uno storico 2° posto nel medagliere dietro ai soliti Stati Uniti, ma è la Cina a confermarsi seconda potenza mondiale. Dietro agli USA con 1180 punti c’è infatti la Cina con 772 punti (e 150 piazzamenti), che ha superato la Gran Bretagna con 697 punti (e 133 piazzamenti).
Numerosi sono anche le differenze nei piani un po’ più bassi delle due classifiche. Tante sono le nazioni che grazie ai numerosi piazzamenti ed a causa di un po’ di sfortuna sono in basso nel medagliere ma molto più in alto nella placing table, a conferma della loro forza. Ad esempio, il Canada passa dal 18° posto nel medagliere al 10° nella placing table, grazie a numerosi 3i, 4i e 5i posti, l’Ucraina passa dal 30° al 16° posto per i tanti 4i e 5i posti, l’Azerbaijan addirittura dal 40° al 20° posto, per la grande quantità di 2i, 3i e 5i posti. Ma al contrario c’è chi fa il passo al contrario: tanti ori per Kenya e Jamaica, che rispettivamente si trovano al 15° ed al 16° posto del medagliere, ma che poi qui crollano al 23° ed al 28° addirittura per i pochi piazzamenti in generale.
Ultima ovvia differenza, la quantità di squadre nella classifica: 88 nel medagliere, 121 nella placing table.
Ecco la placing table finale dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.