Rio 2016

Rio 2016: Impianti quasi terminati, ma preoccupa la stabilità politica interna

Rio 2016 - Judo Test Event - Foto Oteri/Sportface

È corsa contro il tempo in Brasile: mancano 100 giorni ai Giochi della XXXI Olimpiade e i riflettori del mondo si stanno accendendo su Rio de Janeiro, palco della competizione dal 5 al 21 di agosto (le Paralimpiadi, invece, si terranno dal 7 al 18 settembre). Il recente crollo di una pista ciclabile, inclusa fra i progetti della “Cidade Olimpica”, che ha causato la morte di due persone, ha riaperto il dibattito sull’affidabilità della sede carioca per l’evento. La pista, definita la più bella del mondo dal sindaco Eduardo Paes, per la sua vista privilegiata fra i quartieri di Leblon e São Conrado, fu inaugurata a metà gennaio e costò 11 milioni di euro. E’ bastata una forte marea per spazzarne via un tratto di 26 metri e causare una tragedia con due vite spezzate.

La maggior parte delle strutture olimpiche però non dovrebbe causare imbarazzo ai vertici svizzeri, perché a poco più di 3 mesi i lavori sono quasi tutti in dirittura di arrivo. Sono stati conclusi: il campo da Golf; il circuito di Mountain Bike; l’Arena do Futuro (pallamano e goalball); l’Arena Carioca 1 (basket); l’Arena Carioca 3, dove ieri Valentina Vezzali ha conquistato l’argento mondiale nella sua ultima gara; lo stadio Olimpico di canoa slalom e il centro di Hockey. E’ stata inoltre terminata l’Arena da Juventude, dove si terranno le prove di basket femminile e scherma in carrozzina.  Lavori finiti anche all’International Broadcasting Center, il luogo da cui trasmetteranno le emittenti di tutto il globo.

Ancora da completare, ma in dirittura d’arrivo: il Main Press Center, l’ Estadio Aquatico Olimpico e il Villaggio degli Atleti. Le preoccupazioni degli organizzatori sono relative a due strutture sportive: il Velodromo, del quale sono stati realizzati solo l’83% dei lavori, e il Centro Olimpico di Tennis, 90%. Le insidie delle prossime Olimpiadi non si limitano al perimetro sportivo, dato che il Brasile affronta una fase delicata in diversi ambiti della società. La lotta allo Zika Virus continua a essere la principale sfida per il governo brasiliano: la malattia, trasmessa dalla zanzara del tipo Aedes aegypti, causa episodi di microcefalia nelle donne incinte. Le temperature dell’inverno carioca dovrebbero limitarne la presenza, mentre alcuni studi hanno evidenziato che le aree olimpiche non sono soggette a questo tipo d’infestazione. Ad oggi, l’unico atleta che ha confermato la propria assenza per timore dello zika, e’ Vijay Singh, golfista delle Fiji. Non è da sottovalutare, inoltre, un nuovo aumento dei casi di morte per il virus H1N1, nota anche come influenza suina. Dall’inizio del 2016 si sono registrati 230 decessi, di cui 77 solo nella settimana fra il 9 e il 16 aprile.

Ma ci sono anche due criticità: una riguarda la situazione politica interna, l’altra la prevenzione al terrorismo. All’inizio del mese, l’agenzia di intelligence brasiliana (Abin) ha confermato l’autenticità di una minaccia arrivata via Twitter dall’account di Maxime Hauchard, membro del gruppo terrorista dell’ISIS. “Brasile, siete il nostro prossimo obiettivo”, si legge nel tweet in questione. Secondo il piano di sicurezza interno, il Paese sudamericano disporrà di 85.000 unità, di cui 47.000 provenienti dalla difesa civile e 38.000 dalle forze armate. Un altro punto cruciale riguarda l’instabilità politica casalinga. Dilma Rousseff, Presidente della Repubblica, è in stato d’accusa dalla Camera dei Deputati (367 voti favorevoli, 137 contrari). Il processo di impeachment e’ adesso al vaglio di una commissione del Senato, che gia’ a meta’ maggio potrebbe votarne la legittimita’. Se l’aula dovesse confermarne la presunta colpevolezza, la Presidente sarebbe allontanata dall’incarico per 6 mesi, ai termini dei quali potrebbe presentare una nuova difesa. La sensazione è che la Rousseff (Partido dos Trabalhadores, di sinistra) potrebbe lasciare poche ore prima di essere sfiduciata dal Senato. Al suo posto subentrerebbe il vice Michel Temer. Ad oggi, dunque, non si sa quale presidente inaugurerà la cerimonia d’apertura dei Giochi. Riscatto o declino: le Olimpiadi si preannunciano decisive per il gigante verde-oro.

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