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DALL’INVIATO A RIO DE JANEIRO
āQuattro medaglie olimpiche vogliono dire tanto, perchĆ© la continuitĆ rende difficile lo sport. Manca il colore piĆ¹ bello, ma sono uno che sa accontentarsiā. Queste le parole di Giovanni Pellielo, medaglia dāargento nel trap allāOlimpiade di Rio de Janeiro, stesso risultato colto ad Atene 2004 e Pechino 2008, mentre a Sydney 2000 il tiratore azzurro aveva chiuso al terzo posto. Un altro oro sfiorato, dunque, perso soltanto allo shoot-off con il croato Glasnovic. āCosa ĆØ mancato in finale? Il bersaglio. Tra lāaltro con le vecchie regole avrei vinto la gara, sommando i piattelli ne ho rotti di piĆ¹ā.
Il 46enne Pellielo, perĆ², non ha rimpianti, anzi guarda giĆ avanti, a Tokyo 2020: āAvrĆ² 50 anni, ma se li porto cosƬ va bene ā ha scherzato il tiratore festeggiato a Casa Italia, a Rio de Janeiro ā Albano (il ct Pera, ndr) ha detto che siamo ancora giovani, per cui io ci credo. Ora mi godo questa medaglia, vado avanti serenamente senza intenzione di smettere: per arrivare a Tokyo bisogna fare quanto fatto nellāultimo quadriennio, conquistare il posto, meritarlo. Per me si tratterebbe dellāottava olimpiade come DāInzeo? Sarebbe un sogno: intanto abbiamo il numero 7 sulle giacche, significava tantoā.
Sportface/Italpress