Si chiude con un quarto posto nella finale del corpo libero la meravigliosa carriera di Vanessa Ferrari. Così come quattro anni fa a Londra, anche a Rio 2016 si è dovuta accontentare di un’amarissima medaglia di legno. Se nel 2012 era arrivata terza a pari merito con la russa Mustafina a cui dovette cederle il podio solo per un comma del regolamento, il rimpianto odierno è dovuto ad una piccola sbavatura nell’ultimo salto, che non è riuscita a stoppare. Ne è scaturito così, sulle note del “Nessun dorma” tratte dalla Turandot di Giacomo Puccini, un punteggio di 14.766, a meno di due decimi dalla britannica Amy Tinkler che conquista l’ultimo gradino del podio.
Resta il forte rammarico per “la farfalla di Orzinuovi”, che per una piccola imprecisione, probabilmente scaturita dalla tensione, non è riuscita a centrare il tanto ambito obiettivo. Nelle qualificazioni era giunta terza, col punteggio di 14.866, che comunque l’avrebbe collocata sempre ai piedi del podio. La medaglia d’oro, come da pronostico, è andata all’americana Simone Biles, che ha conquistato con un esercizio perfetto la sua quarta medaglia d’oro in questa olimpiade, ottenendo il punteggio stratosferico di 15.966. La medaglia d’argento è andata alla sua connazionale, nonché detentrice del titolo a Londra 2012, Alexandra Raisman, autrice di una prova molto vicina alla Biles per qualità e forse a tratti anche superiore nell’esecuzione. Come detto, la medaglia di bronzo è andata alla britannica Amy Tinkler, che ha eseguito un esercizio valutato in 14.933. L’altra italiana Erika Fasana, ventenne comasca, ha disputato un’ottima finale, piazzandosi al sesto posto con il punteggio di 14.533. Alla Fasana, oggi non in perfette condizioni fisiche, toccherà incarnare il futuro della ginnastica artistica italiana insieme alla compagna di squadra Carlotta Ferlito.