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DALL’INVIATO A RIO DE JANEIRO
“È una finale olimpica, tutti vorrebbero vincerla, ce la farà chi la vuole di più”. Messa così, come fa Filippo Lanza, non sembra impossibile. Perché l’Italia del volley mai è riuscita a salire sul gradino più alto del podio olimpico, neppure con la generazione dei fenomeni degli anni Novanta.
Lo schiacciatore veneto non ricorda le finali del 1996 (persa 17-15 al tie-break contro l’Olanda) e del 2004 (sconfitta 3-1 con il Brasile), ma a Rio de Janeiro vuole regalare una rivincita all’Italia: “Essere in finale fa effetto – ha ammesso Lanza alla vigilia della sfida per l’oro – È bello riportarci l’Italia, un paese pieno di talenti. È la partita più desiderata e sarà la più difficile perché giochiamo col Brasile, grande favorito alla vigilia e spinto anche dall’aiuto del pubblico. Per noi non sarà semplice, però lo abbiamo battuto già nel girone: in finale sarà diverso ma possiamo ripeterci”.
Per riuscirci, Lanza detta la strada da seguire: “Dovremo restare sempre in partita – ha spiegato lo schiacciatore azzurro – perché incontreremo delle difficoltà e perderemo anche dei set. Sarà complicato, sarà una sfida con grandi momenti di pallavolo in un impianto stupendo come il Maracanazinho, uno spettacolo grandioso per la pallavolo. Ci siamo creati questa possibilità, stiamo vivendo un sogno e non vogliamo svegliarci. Almeno fin quando torneremo in Italia”.
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