Una sola nazione, al momento, domina la scena del ciclismo su pista ai Giochi di Rio 2016: è la Gran Bretagna, che dopo aver conquistato ieri la medaglia d’oro nella specialità dell’inseguimento a squadre maschile, oggi si è aggiudicata anche quella al femminile. Katie Archibald, Laura Trott, Elinor Barker e Joanna Rowsell hanno avuto facilmente la meglio, in finale, sulle statunitensi Hammer, Catlin, Dygert e Valente, stabilendo il nuovo primato mondiale a 4:10.236. Sul terzo gradino del podio sono salite le rappresentanti del Canada, mentre l’Italia si è dovuta accontentare del sesto posto finale, in una specialità che comunque non vedeva le azzurre tra le favorite per la conquista di una medaglia.
Nella tarda mattinata brasiliana, il quartetto italiano – composto da Tatiana Guderzo, Simona Frapporti, Silvia Valsecchi e Francesca Pattaro – scende in pista contrapposto a quello cinese; trovatesi inizialmente in svantaggio, le ragazze dirette da Dino Savoldi, recuperano progressivamente e concludono davanti, fissando il nuovo record italiano a 4:22.964. È poi la volta di Nuova Zelanda e Polonia, e, subito dopo, di Stati Uniti e Australia, con le americane che – fermando il cronometro a 4:12.282 – fanno registrare un primo nuovo primato mondiale; ma nell’ultima batteria, che vede contrapposte Gran Bretagna e Canada, questo viene ulteriormente abbassato a 4:12.152 dalle britanniche. I due quartetti sono pronti così a sfidarsi per l’oro.
In serata, alla finale per il settimo posto tra Cina e Polonia (nella quale a prevalere sono le asiatiche) segue quella per il quinto tra Italia e Germania; questa è senza storia, con il quartetto azzurro che si sfalda e ferma il cronometro ben al di sopra del record stabilito in mattinata. La finale che assegna la medaglia di bronzo tra Canada e Nuova Zelanda vede prevalere senza particolari difficoltà le nordamericane e tutto è pronto per l’attesa sfida con in palio la medaglia d’oro. Le statunitensi partono forte e ai 1000 m sono in testa per 96 millesimi, ma le britanniche rispondono alla grande e ai 2000 m comandano con quasi un secondo di vantaggio, che diviene uno e mezzo ai 3000; gli Stati Uniti si arrendono e la Gran Bretagna polverizza il primato mondiale registrato in mattinata, fissando il nuovo record a 4:10.236.
Assegnate in serata anche le medaglie nella specialità del keirin femminile: oro all’olandese Elis Ligtlee, argento alla britannica Rebecca James e bronzo all’australiana Anna Maeres. Domani, fari puntati sulla specialità dell’omnium maschile, nella quale l’azzurro Elia Viviani andrà a caccia di una medaglia che all’Italia della pista manca dai Giochi di Sydney 2000.