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Erano i favoriti d’obbligo all’Olimpiade di Rio de Janeiro e non hanno tradito minimamente le attese. Il quartetto britannico guidato da Sir Bradley Wiggins ha conquistato la medaglia d’oro nella specialità dell’inseguimento a squadre maschile, facendo registrare per due volte (prima nelle batterie e poi in finale) un nuovo record del mondo. Contro di loro nulla ha potuto il quartetto dell’Australia, che comunque ha dato vita a un finale avvincente e non particolarmente scontato, salvo doversi accontentare poi della medaglia d’argento. A completare il podio la Danimarca, che nella finale per il bronzo ha avuto facilmente la meglio sulla Nuova Zelanda. Una finale per il bronzo che per soli 80 millesimi di secondo non ha visto protagonista l‘Italia: gli azzurri si sono dovuti accontentare del sesto posto.
Le batterie vedono i ragazzi diretti da Marco Villa contrapposti alla Cina. Liam Bertazzo, Simone Consonni, Filippo Ganna e Francesco Lamon sono autori di un’eccellente prestazione; con un tempo di 3:55.724 stabiliscono il nuovo primato italiano, ma la manovra di sorpasso ai danni del quartetto cinese – a conti fatti – risulta fatale per le possibilità di giocarsi una medaglia. Per soli 80 millesimi, infatti, la Nuova Zelanda fa meglio degli azzurri, sfidando la Danimarca (nel frattempo superata dall’Australia per 113 millesimi) nella finale per la medaglia di bronzo; nella stessa batteria a farla da padrone è la Gran Bretagna, che mostra fin da subito le sue intenzioni stabilendo un primo nuovo record del mondo a 3:50.570.
Le finali per le assegnazioni dei piazzamenti vedono la Svizzera superare la Cina e la Germania avere la meglio su un’Italia comprensibilmente scarica. Il quartetto azzurro – arrivato a Rio in virtù dell’estromissione della Russia (coinvolta nell’arcinota vicenda doping), senza alcuna preparazione effettiva – ha comunque ben figurato, e la giovane età dei suoi componenti invita ad auspicare che questo sia solo l’inizio per loro. Dopo la finale per il bronzo appannaggio della Danimarca sulla Nuoca Zelanda, è la volta della sfida per l’oro che vede contrapposte la Gran Bretagna e l’Australia.
I canguri partono fortissimo e inizialmente sembrano addirittura poter avere la meglio sugli strafavoriti sudditi di Sua Maestà . Ma si tratta di una mera illusione, perché mentre il quartetto australiano finisce inesorabilmente per sfaldarsi, quello britannico (composto da Wiggins, Ed Clancy, Steven Burke e Owain Doull) sfreccia compatto verso la medaglia d’oro e il nuovo record mondiale di 3:50.265. Si tratta del quinto oro olimpico per Bradley Wiggins, che chiude così in bellezza la sua avventura a cinque cerchi.
In serata si assegnavano inoltre le medaglie dello sprint a squadre femminile: oro alla Cina (con nuovo record del mondo a 32.107), argento alla Russia e bronzo alla Germania. Il programma del ciclismo su pista a Rio 2016 prosegue domani con le finali dell’inseguimento a squadre e del keirin femminile.