[the_ad id=”10725″]
La prima giornata dell’Omnium si è conclusa all’insegna dello spettacolo e dei colpi di scena. E il nostro portacolori Elia Viviani si è decisamente distinto, occupando – al termine delle tre prove disputate quest’oggi (mentre altrettante sono in programma domani) – il secondo posto provvisorio in classifica generale, a due sole lunghezze dal francese Thomas Boudat (che attualmente guida la graduatoria con 106 punti) e con otto di vantaggio sul britannico Mark Cavendish. Dopo un inizio in sordina con la prova dello scratch (in cui è terminato settimo), Viviani ha colto un eccellente terzo posto nell’inseguimento individuale, che poco si confaceva alle sue caratteristiche; ma è nella gara a eliminazione che l’azzurro ha confezionato il proprio capolavoro, concludendo la prova in prima posizione.
La prima delle sei in programma, quella dello scratch, si disputa sulla lunghezza di 60 giri per complessivi 15 km: ad aggiudicarsela, chi taglia per primo il traguardo al termine di questi. Dopo una fase di controllo iniziale, un primo significativo attacco è portato dallo statunitense Bobby Lea, seguito in un primo tempo dal belga Jasper De Buyst; i due vengono poi raggiunti e distanziati dal danese Lasse Norman Hansen e dal tedesco Roger Kluge, che finiscono per guadagnare un giro e giocarsi la vittoria della prova: a spuntarla è il danese. Dietro di loro il francese Boudat e l’australiano Glenn O’Shea (anche loro forti del giro conquistato), mentre il colombiano Fernando Gaviria (campione del mondo in carica e favorito della vigilia) anticipa Cavendish e Viviani.
La seconda prova è quella dell’inseguimento individuale, specialità che un tempo assegnava medaglie come gara singola, ma che ormai è presente unicamente in quanto accorpata all’Omnium. Non l’esercizio preferito di Elia Viviani, che tuttavia qui conferma gli strabilianti progressi compiuti negli ultimi anni: il veronese fa registrare il miglior tempo provvisorio a 4:17.453, superando di circa 11” il parziale da lui ottenuto ai Giochi di Londra 2012 e di 3” quello stabilito agli ultimi mondiali. Elia viene poi superato di misura da Cavendish (che ferma il cronometro a 4:16.878) e soprattutto da Hansen, il quale fissa a 4:14.982 il nuovo record olimpico e si aggiudica così anche questa seconda prova. Chi delude maggiormente è Gaviria, che termina al decimo posto e si allontana dal vertice.
Arriva poi il momento dell’insidiosa (quanto spettacolare) gara a eliminazione, nella quale, ogni due giri, l’ultimo a tagliare il traguardo è escluso dalla prova: e un colpo di scena si verifica immediatamente, quando Hansen (leader provvisorio della classifica generale) è il primo degli eliminati. Elia Viviani, da canto suo, corre in maniera inappuntabile, senza mai correre rischi particolari, mentre le eliminazioni si susseguono ogni due tornate; presto arriva anche il turno di Mark Cavendish, estromesso per aver sforato sulla linea di riposo, quando in gara rimangono ancora sei atleti. Gli ultimi tre sono Viviani, Gaviria e il francese Boudat; quest’ultimo, apparentemente in difficoltà sin dai primi giri, riesce ancora una volta a salvarsi, a spese del colombiano, ma nulla può contro uno strepitoso Elia Viviani, che lo brucia nella volata a due per la prima posizione.
“Sono pienamente in corsa per una medaglia – ha detto Viviani al termine di queste prime tre prove – e non posso che essere soddisfatto. Sono sereno, perché consapevole di aver raccolto il massimo se non di più, e questa è la cosa più importante. Ora arriva la prova a cronometro, nella quale dovrò difendermi, poi il giro lanciato, dove spero di raccogliere il più possibile, e infine la fatidica corsa a punti, nella quale a Londra persi tutto. Oggi è passata bene, domani si vedrà. Di certo non voglio tornare a casa a mani vuote, ma con una medaglia al collo”. Scopriremo domani se questo avverrà.