[the_ad id=”10725″]
Nella prova olimpica in linea femminile succede tutto nel finale: Annemiek Van Vleuten cade in discesa quando era in testa (resta a lungo priva di sensi), Mara Abbott crolla nel finale e Anne Van der Breggen rimedia all’errore della connazionale conquistando la medaglia d’oro con una volata lunga e di potenza. L’Italia è perfetta, sempre presente e viene ripagata con al medaglia di bronzo della Elisa Longo Borghini.
Al via della corsa si presentano 68 atlete e i primi chilometri vengono affrontati in maniera piuttosto blanda. Il primo scatto arriva per mano della belga Lotte Kopecky che, nonostante non venga seguita da nessuno nel suo tentativo, prosegue in solitaria a testa bassa. Prova a rientrare sulla belga Romy Kasper ma ormai il vantaggio della donna al comando è consistente e quindi la tedesca è costretta a desistere.
Nel primo giro sul circuito del Grumari, la corsa esplode e appena viene ripresa la Kasper parte in contropiede l’olandese Anna Van Dijk, alla quale si accodano subito l’italiana Giorgia Bronzini e la polacca Anna Plichta, mentre in seconda battuta rientrano anche la tedesca Trixi Worrack e la statunitense Kristin Armstrong. Dietro però le inglesi controllano la corsa soprattutto grazie al lavoro di Emma Pooley che a 67 km dal traguardo chiude sulle fuggitive e il gruppo torna ad essere compatto.
Dopo una fase di scatti e contro scatti, riesce ad andarsene la francese Audrey Cordon, ma il suo attacco dura solamente pochi chilometri e la corsa torna in una fase di studio e di stallo. La Germania però, non avendo scalatrici pure, vuole provare anticipare l’ascesa finale e ci riesce grazie all’ennesimo scatto della Worrack, la quale porta con sé un gruppetto molto interessante con l’australiana Gracie Elvin, la belga Anisha Vekemans, la polacca Małgorzata Jasinska, la francese Ferrand Prevot, l’italiana Elena Cecchini e infine l’olandese Marianne Vos.
Le sette al comando cominciano l’ultima asperità di giornata con 1’18” di vantaggio, ma da dietro l’americana Abbott imprime un ritmo indiavolato, rientrando in poco tempo sulla testa della corsa. Il ritmo della statunitense non cala e in cima a Vista Chinesa restano in 4: l’italiana Longo Borghini, le due olandesi Van Vleuten e la Van der Breggen e, appunto, la Abbott.
Nel falsopiano prima della discesa la Van Vleuten attacca rimanendo solamente con la Abbott e riuscendo poi a staccarsela di ruota in discesa. Ma quasi al termine della discesa l’olandese sbaglia malamente una curva e cade a bordo strada senza più riuscire a ripartire. La Abbott quindi si ritrova al comando con circa 40” ma con dietro un terzetto con la Longo Borghini, la Van der Breggen e la svedese Emma Johansson, quest’ultima rientrata in discesa, che sentono l’odore dell’oro nell’aria e cominciano a darci dentro collaborando tutte e tre.
La Abbott viene ripresa e saltata nei 200 metri finali grazie alla lunghissima tirata della Longo Borghini, che si accontenta della medaglia di bronzo. Oro per la Van der Breggen, che salva l’Olanda con una volata maestosa. Argento per la Johansson, mentre resta con l’amaro in bocca la scalatrice statunitense ripresa ormai in vista del traguardo.