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La nazionale di calcio femminile della Germania vince la prima medaglia d’oro della sua storia ai giochi olimpici di Rio 2016 battendo la Svezia col punteggio di 2-1. Succede così agli Stati Uniti, campioni a Wembley nel 2012.
Allo stadio Maracanà, la prima frazione di gioco è stata abbastanza equilibrata e, nonostante una prevalenza territoriale delle tedesche, il punteggio si è mantenuto in parità sullo 0-0. Nella ripresa la Germania ha trovato la rete del vantaggio dopo nemmeno tre minuti con la Marozsan. La Svezia, che aveva eliminato ai rigori il Brasile padrone di casa nella semifinale, ha accusato il colpo e ha incassato il secondo gol al quarto d’ora: sugli sviluppi di un calcio di punizione che colpisce il palo, la Sembrant insacca in maniera sfortunata nella sua stessa porta. Le svedesi reagiscono e dopo 5 minuti accorciano le distanze con la Blackstenius che riapre il match con un colpo da rapinatrice dell’area avversaria. Finale palpitante con la Germania che va vicina al terzo gol ma che, nei minuti finali, rischia clamorosamente di subire il pareggio. Le giocatrici svedesi sono state poco lucide e imprecise al momento di concretizzare. Ottengono comunque uno splendido secondo posto che vale l’argento.
Nella finale per la medaglia di bronzo, nuovo boccone amaro per le padrone di casa che si sono dovute arrendere nettamente al Canada. La formazione canadese, che ha così bissato il terzo posto conquistato a Londra 2012, ha avuto il predominio dell’incontro sin dalle prime battute, portandosi in vantaggio dopo 25 minuti di gioco con la 17enne Rose. Ad inizio ripresa il meritato raddoppio con il capitano Sinclair. Vano il forcing finale delle brasiliane che ha portato solo ad accorciare le distanze con la Beatriz a dieci minuti dal termine. Dopo lo psicodramma del Maracanà, con Marta e compagne eliminate da favorite dalla Svezia ai calci di rigore dopo lo 0-0 dei regolamentari, alla Corinthians Arena di San Paolo si è consumata dunque un’altra delusione in tono minore, sulle orme esatte della selecao di Scolari nel 2014.