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Non riesce l’impresa all‘Italvolley maschile, piegata al Maracanazinho dai padroni di casa del Brasile nella finalissima dell’Olimpiade di Rio de Janeiro.
“Se uno si mette a pensare a caldo al percorso che la squadra ha fatto qui ai Giochi, non possono che venire i brividi” ha esordito Gianlorenzo Blengini. “Sulla finale qualche rammarico c’è quando perdi un set 28-26 e l’altro 25-23, la partita poteva essere allungata, ma io credo che la squadra anche oggi abbia lottato. Le partite sono tutte diverse, come avevo già detto prima: noi abbiamo giocato le ultime due partite con il Brasile diametralmente opposte. Oggi è stata una terza partita ancora diversa, più simile non solo per il risultato, ma soprattutto perché la loro battuta ci ha messo in difficoltà a quella di Cracovia nelle finali di World League. Per noi è stato più difficile essere imprevedibili e più efficaci in attacco – ha confessato il commissario tecnico -. Non credo sia mancato qualcosa, ma a loro è riuscito meglio. In queste partite uno ce la mette tutta, come gli altri, a qualcuno viene bene all’altro meno”.
Brasile nel complesso superiore agli azzurri, nonostante qualche chiamata arbitrale a dir poco dubbia ma Osmany Juantorena spegne ogni polemica: “Sul punto che abbiamo contestato nel secondo set non voglio fare polemiche, però lo hanno visto tutti in tv che la palla ha toccato il dito di uno dei giocatori a muro brasiliano. Sono comunque veramente contentissimo ed orgoglioso di questa medaglia d’argento che abbiamo vinto. Per arrivare all’oro ci è mancata un pizzico di lucidità. Eravamo troppo carichi e volevamo fare le cose troppo perfette e questo ci ha portato a commettere qualche errore evitabile. Ma ormai è andata. Penso che il nostro gruppo ha fatto una Olimpiade grandissima”.
“E’ sempre difficile parlare dopo aver perso una finale, ma è anche bello farlo con una medaglia come questa al collo“, ha ammesso Ivan Zaytsev. “Ad inizio partita loro erano tesissimi e noi eravamo riusciti a prendere tre punti di vantaggio. Poi noi abbiamo fatto tre o quattro errori ed abbiamo fatto annusare a loro il sangue, come si suol dire. Loro si sono caricati e spinti dal pubblicato hanno giocato ad alto livello. Io sono molto fiero di quello che abbiamo fatto – ha continuato lo Zar -. Tutta la squadra ha messo insieme le singole storie personali, ha aperto il cuore per condividere con gli altri qualcosa di grande. Credo che questo sia il premio per tutti gli sforzi che abbiamo fatto. Non è la medaglia d’oro, ma va bene così“.
Entusiasta anche il presidente della Federazione Italiana Pallavolo Carlo Magri: “Sono orgoglioso di rappresentare un movimento che nelle ultime sei olimpiadi è andato cinque volte sul podio con la pallavolo maschile, una cosa molto rara negli sport di squadra. Qui a Rio siamo riusciti a vincere anche una bellissima medaglia d’argento con Nicolai e Lupo nel beach volley. Voglio ringraziare Blengini, il suo staff e tutti gli atleti per le splendide emozioni che ci hanno fatto vivere e che sono stato un vincente spot per la nostra disciplina. Il movimento della Federazione Italiana Pallavolo esce dai Giochi di Rio 2016, gratificato per i risultati e con una immagine ancora una volta vincente”