La seconda giornata del programma di atletica leggera all’Olimpiade di Rio ha vissuto soprattutto sulle emozioni della finale dei 100 metri femminili, che hanno visto imporsi nettamente la giamaicana Elaine Thompson col grande crono di 10.71. Da segnalare anche le vittorie del favorito Mohamed Farah nei 10.000, di Jeff Henderson nel lungo e della belga Nafissatou Thiam nell’eptathlon.
Le semifinali dei 100 donne in un certo senso lo avevano già preannunciato, Elaine Thompson al di là dei tempi fatti registrare appariva di tutte quella con più margine, e così è stato in una gara che l’ha vista in testa praticamente dal primo all’ultimo metro, precedendo l’americana Tori Bowie (10.83) e l’altra rediviva giamaicana Fraser-Price (10.86), protagonista di una stagione piena di difficoltà fisiche all’inseguimento di una condizione poi ritrovata al momento opportuno. Grande delusione di giornata la campionessa europea, l’olandese Chanelle Schippers, solo quinta confermandosi comunque sotto gli 11 secondi (10.90).
Uno splendido 10.000 ha visto, a 4 anni da Londra, ancora protagonista il britannico Mohamed Farah, capace di recuperare una caduta occorsagli a un terzo di gara. Proprio quello era il momento in cui i keniani avevano dato un primo scossone alla gara, ma l’oriundo brit dopo la solita partenza in coda al gruppo è comunque riuscito a risalire la china fino ad occupare le prime posizioni. A 6 giri dal termine il cambio della guardia, con al comando gli etiopi, ha ulteriormente selezionato i contendenti alle medaglie, che nel volatone finale si sono ristretti a un gruppo di 5 atleti, che come detto ha visto prevalere Farah (27:05.17) con un allungo nel rettilineo finale che gli ha permesso di superare il keniano Tanui (27:05.64). A completare il podio l’etiope Tola (27:06.26).
Chi invece non è riuscito a riconfermarsi dopo le Olimpiadi di casa è stato Greg Rutherford, che nella finale del salto in lungo si è comunque fermato ai piedi del podio in una gara di mediocre livello tecnico ma appassionante, decisa tutta agli ultimi salti. Ad aggiudicarsi la medaglia d’oro lo statunitense Jeff Henderson (8,38), che ha preceduto di appena un centimetro il sudafricano Manyonga. Ultime medaglie di giornata sono state quelle dell’eptathlon, decise con l’ultima serie di 800, con oro alla belga Thiam, argento alla britannica Ennis Hill e bronzo alla canadese Theise Eaton.
Discreta la prestazione di Giordano Benedetti nella terza semifinale degli 800, dominata da un Rudisha in grande spolvero, in cui l’azzurro pur trovandosi tatticamente nella posizione giusta nel rettilineo opposto al traguardo, ha poi inevitabilmente ceduto negli ultimi 150 metri finendo con un comunque dignitoso sesto posto (1:46.41).
La prima parte di giornata aveva assegnato le medaglie per il lancio del disco, col tedesco Christoph Harting che mettendo a segno il proprio personale (68,37 m) all’ultimo lancio ha beffato il polacco Malachowski , che si è aggiudicato la medaglia d’argento davanti all’altro teutonico Jasinski. Tra gli italiani impegnati nelle qualificazioni male Dariya Derkach che, fermatasi a un modesto 13,56, non è riuscita a qualificarsi per la finale del triplo donne. Bene invece nei 400 donne la nostra campionessa europea in carica, Libania Grenot, che si è agevolmente districata nella propria batteria giungendo seconda e qualificandosi per le semifinali. Sempre nella stessa specialità gagliarda la prova dell’altra azzurra Chigbolu che, giunta terza nella quarta batteria, nonostante una grande accelerazione tra 200 e 350 metri ha pagato una partenza troppo lenta per questi livelli ed è stata la seconda atleta non ripescata.