Nelle qualifiche del salto in alto di Rio 2016 si è sentita purtroppo la mancanza di Gianmarco Tamberi, infortunato poco prima delle Olimpiadi. A diventare, invece, portavoce della squadra italiana è diventato Silvano Chesani che ha tentato il tutto per tutto per conquistarsi una finale nella disciplina, ma che purtroppo non è riuscito nell’impresa. Forse anche per mancanza di allenamenti, dopo l’infortunio dello scorso maggio.
Il primo salto è stato segnato a un’altezza di 2.17 metri, mentre l’altezza necessaria per puntare ad una finale è di almeno 2.31 metri.
Non c’è stato nessun problema per il primo salto di Silvano Chesani, che ha saltato in tutta tranquillità e sicurezza. Anche il grande favorito della disciplina Mutaz Essa Barshim ha deciso di saltare già la prima misura, conquistando ad occhi chiusi i 2.17 metri.
Il secondo salto per i concorrenti è stato piazzato a un’altezza di 2.22 metri e fino a questo momento ha visto iniziare a creare le prime difficoltà a qualcuno degli atleti in gara, compreso il nostro azzurro Silvano Chesani, che ha sbagliato il primo e secondo salto a questa altezza, ma che ha passato poi al terzo tentativo.
Nessun problema, invece, per il favorito della competizione Mutaz Essa Barshim. Dopo il secondo turno, sono stati dieci i concorrenti eliminati all’altezza di 2.22 metri. L’azzurro Silvano Chesani purtroppo ha sbagliato nuovamente il primo e secondo salto a 2.26 metri. All’ultimo tentativo poi, tentando il tutto per tutto, ci ha riprovato, ma senza riuscire nell’intento. Nessuna finale quindi per il salto italiano.
Mutaz Essa Barshim ha continuato a dimostrare un talento molto grande, concludendo il terzo salto senza errori e passando il turno agevolmente. Grande sorpresa invece per il cinese Zhang Guowei, altro grande favorito per una medaglia olimpica, che all’altezza di 2.26 è sembrato essere abbastanza in difficoltà.
Dopo il terzo turno sono altri quattordici gli atleti eliminati dalle qualificazioni. Al quarto turno grande salto quello di Bohdan Bondarenko e di Derek Drouin che sono volati sopra l’asticella dei 2.29 metri. Ovviamente altezza conquistata anche per Mutaz Essa Barshim.
A passare alla finale di questa disciplina sono quindici gli atleti, anche se ad aver superato la barriera dei 2.29 metri sono solo in dieci. I nomi dei qualificati sono: Mutaz Esse Barshim, Bohdan Bondarenko, Andrij Procenko, Derek Drouin, Tihomir Ivanov, Robert Grabarz, Erik Kynard, Majededdin Ghazal, Donald Thomas, Trevor Barry, Brandon Starc e Jaroslav Baba, Luis Joel Castro, dimitrios Chondrokoukis, Kyriakos Ioannou.
Chesani dichiara: “Abbiamo provato a fare un’olimpiade in due mesi, ma è stato impossibile. Abbiamo tentato di arrivare qua il più in forma possibile, ma dopo l’infortunio di maggio e il calendario gare a seguire, non è stato facile”.