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È arrivata una storica qualificazione per la finale olimpica della 4×400 per l’Italia che correndo il nuovo record italiano in 3.25.16 con Mariabenedicta Chigbolu, Maria Enrica Spacca, Ayomide Folorunso e Libania Grenot domani sarà in finale assieme a USA, Giamaica, Gran Bretagna, Canada, Australia, Polonia e Ucraina.
Impegnate nella seconda semifinale, le azzurre hanno schierato al lancio la Chigbolu, poi Spacca, quindi Folorunso e Grenot. L’unica staffetta portata dall’Italia all’Olimpiade si è vista opposta all’India, la Gran Bretagna, la Giamaica, la Germania, le Bahamas, Cuba ed il Canada. L’azzurra al lancio non ha fatto la sua miglior frazione, chiudendo in terzultima piazza, ma una sorprendente Spacca ha richiuso il gap con il gruppo formato da Canada, Germania e Bahamas. Una frazione formidabile delle Folorunso ha portato la Grenot a poca distanza dal Canada e dalla Gran Bretagna: riprese le due all’inseguimento della Giamaica, la Grenot è sembrata pronta a passare le due compagini del Commonwealth, ma ha subito un leggero calo nel finale. Il tempo corso, però, sarebbe valso la terza piazza nella prima semifinale e quindi è arrivato il ripescaggio per una storica finale.
Nella prima semifinale, infatti, si sono qualificate con la squadra “B” le Americane che non hanno avuto nessun problema a chiudere in testa la batteria. Senza sorprese alle loro spalle si sono piazzate le forti specialiste di questa gara: le ucraine e la polacche. Quarta, e questa sì sorprendente, l’Australia, che si è messa dietro sia la Francia che i Paesi Bassi, al record nazionale.
“Sono felicissima, che bello questo record italiano e questa storica finale Olimpica!” ha commentato la leader di questa squadra, la Grenot, che ha spiegato il segreto di questo risultato: “L’esperienza, il lavoro, l’unione del gruppo e la serenità”.
“Sono troppo felice, con le ragazze abbiamo fatto una specie di riunione e ci siamo dette che dovevamo arrivare in finale e fare il record italiano”, ha detto la Spacca tra mille sorrisi: “Ayo (Folorunso) essendo la più giovane ci dà quella carica e quella gioia che ci serve”.
“Siamo venute qua con tantissima sicurezza e sapevamo che potevamo fare il record italiano e trovare questa finale olimpica. Ringrazio tutti per questo, abbiamo fatto un ottimo lavoro a San Paolo e si vede sui cambi che ora sono perfetti”, ha spiegato la Chigbolu.
“Credo che a volte bisogna pensare poco, ma mi sentivo bene in spinta e alla fine continuavo a correre e quasi non vedevo più Libania e mi chiedevo dove fosse, ma poi l’ho lanciata e pregavo che arrivasse questo record!” ha concluso un’euforica Folorunso che assieme alle compagne ha rinnovato l’invito a guardarle anche domani. Non sarà facile, ma escluse le prime due staffette, la terza posizione non è poi così lontana e queste ragazze hanno mostrato di voler e poter sognare in grande.