Notte bagnata notte fortunata. Così si potrebbe dire ma tanti degli atleti dell’atletica leggera scesi in pista od in pedana nella serata brasiliana di Rio de Janeiro non sarebbero del tutto d’accordo: pioggia torrenziale e pista bagnata protagoniste all’Olimpiade di Rio. Nella serata ricca di emozioni, bene le azzurre dei 400hs, grande finale con epilogo non usuale nella finale dei 400m di Libania Grenot e brividi nel disco per le favorite.
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La prima gara terminata è stata quella delle batterie dei 110hs al maschile. Due serie sono state corse sotto la forte pioggia, mentre le successive tre su pista allagata. Questo ha causato diversi disagi, tra cui le squalifiche di John (GER) e Carter (JAM), le partenze false od il volo d’angelo sul traguardo del brasiliano De Oliveira, che scivolando come un pinguino sul ghiaccio, dopo il suo tuffo ha perfino conquistato la qualifica per un centesimo. Tra le cose normali, qualificati coi migliori tempi McLeod (13.27), Ash e Bascou ed assieme al loro altri 21 atleti. Tra le cose curiose invece è stato permesso ai 4 esclusi delle prime due sfortunate serie di ri-correre una batteria da 8 per ripescare i più veloci, penalizzati dalle condizioni della pista. Questo era solo un preliminare, tutti i migliori dal prossimo turno.
A litigare con l’acqua e la pedana trasformata in piscina sono state anche le discobole, soprattutto quelle del gruppo A di qualificazione, dove erano inserite due delle favoritissime al titolo: Sandra Perkovic e Denia Caballero. Entrambe hanno esordito con 2 nulli e si sono salvate solo all’ultimo lancio (peraltro la Perkovic stava uscendo fuori pedana e si è salvata per il rotto della cuffia). Un po’ più semplice la vita nel gruppo B. Si sono qualificate alla finale con un lancio oltre la misura Perez (CUB), Su (CHN), Perkovic (CUB), Samuels (AUS), Muller (GER), Caballero (CUB), Robert-Michon (FRA) e Feng (CHN), a cui si sono aggiunte 4 ripescate.
Dei 400hs al femminile, Sportface.it vi ha già parlato: vi anticipiamo che le azzurre Folorunso e Pedroso sono ottimamente passate in semifinale, mentre non ce l’ha fatta la Caravelli, benissimo fino a 300m prima di litigare con gli ostacoli. Per il resto, consultare il link.
https://www.sportface.it/rio-2016/rio-2016-atletica-folorunso-e-pedroso-in-semifinale-nei-400-ostacoli-donne/77012
Tanti problemi anche con il salto con l’asta al maschile, nella finale del concorso: prima la pioggia ha fermato la gara e poi la competizione ha visto un ulteriore lungo stop per un problema alla struttura che sorregge l’asticella (stesso problema che aveva rinviato la gara due giorni fa). In questo carosello di emozioni ed interruzioni, a spuntarla è stata la forza e la determinazione dell’idolo di casa di Thiago Da Silva: in un duello di livelli spaziali, il brasiliano è rimasto incollato al favoritissimo Renaud Lavillenie e ha portato l’assalto decisivo alla misura stellare di 6.03m, il nuovo record olimpico. L’atleta verde e oro ha piazzato la misura al secondo tentativo, così il francese ha dovuto provare l’azzardo a 6.08m, ma tra i fischi del pubblico il francese non ha trovato l’elevazione e ha dunque fallito il secondo grande appuntamento stagionale dopo la sorpresa dell’europeo di Amsterdam.
L’altra gara con presenza azzurra era l’attesissima finale dei 400m donne, dove c’era la nostra Libania Grenot, già grandissima a raggiungere questa importante finale olimpica. Vittoria per la Miller, mentre l’azzurra è arrivata ottava. La cronaca della gara, con finale a sorpresa, nel link qui sotto.
https://www.sportface.it/rio-2016/rio-2016-atletica-libania-grenot-8a-nei-400m-vinti-dalla-miller-con-tuffo/77022
Altra finale in programma è stata quella degli 800m maschili. Partenza a tutta birra per i due keniani Rudisha e soprattutto Kipketer, che sono passati addirittura a 49 secondi dopo i primi 400 metri. Kipketer ha poi ceduto il passo a Rudisha, che a 300 metri dall’arrivo è scattato lasciando tutti sul posto. Solo il francese Bosse e l’algerino Makhloufi sono sembrati in grado di restare lontanamente in scia al keniano: l’algerino ha confermato la sua posizione vincendo poi l’argento, mentre Bosse si è fatto superare sul traguardo dallo statunitense Murphy. Mai in gara Lewandowski. Vittoria in 1:42.16, grandissimo tempo.