La mattinata della settima giornata del programma di atletica leggera all’Olimpiade di Rio ha finalmente dato buone notizie alla compagine azzurra. Alessia Trost e Desirée Rossit sono riuscite brillantemente a qualificarsi per la finale del salto in alto donne superando la misura di 1.94m.
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Le due saltatrici friulane allenate da Gianfranco Chessa sono arrivate a Rio con un feeling opposto per ciò che concerne la padana in gara. Se da un lato il 2016 è stato l’anno in cui si è rivelata la ventiduenne Rossit, che lo scorso giugno a Bressanone ha fissato il proprio personale a 1.97m, dall’altro la più attesa Trost si è disimpegnata notevolmente al di sotto delle sue migliori prestazioni.
Per loro come per le avversarie un inizio gara molto soft in considerazione dell’1.80m come misura di partenza, le azzurre poi si confermano a primo tentativo alla successiva misura di 1.85m senza nessuna sbavatura. La prima selezione si ha come prevedibile a 1.89m, dove le azzurre sono accomunate da una brutta defaillance a primo tentativo avendo entrambe di fatto sbagliato tecnicamente lo stacco. Se a secondo tentativo la più esperta Trost rimette tutto a posto, Rossit possibilmente peggiora l’esecuzione e travolge l’asticella già con la spalla. Quest’ultima riesce comunque, più conservativa, a salvarsi all’ultimo tentativo con una rincorsa meno concitata e uno stacco più vicino all’asticella. Al di là di qualche problema allo svincolo la ragazza di Udine ha comunque saltato ben oltre l’asticella posta a 1.89m.
A 1.92m arriva un sontuoso salto di Alessia Trost che alla prima prova supera con estrema agilità la misura: per lei rincorsa veloce, tempo di stacco ideale e svincolo altrettanto in un piccolo capolavoro tecnico. La fiducia sembra essere contagiosa, e probabilmente liberata dall’emozione che la attanagliava fino al precedente salto Desirée Rossit riesce finalmente ad esprimersi sui suoi livelli, anch’essa ha così superato la quota con un ottimo balzo sulla falsa riga di quello eseguito a 1.89m.
Si arriva quindi alla resa dei conti alla misura di 1.94m, fissata come scoglio decisivo per la qualificazione. La Trost è la prima delle azzurre a saltare, per lei qualche esitazione nel percorso di avvicinamento allo stacco, pagato in fase di valicamento dell’asticella, sfiorata coi glutei ma misura superata e finale raggiunta.
Assieme alla Trost in molte altre hanno centrato la misura di qualificazione, ciò di fatto ha costretto Rossit a valicarla per qualificarsi per la finale. Dopo un primo tentativo fallito nettamente, con asticella già toccata con la spalla, nel secondo si sono evidenziati ancor di più i problemi in fase di stacco con l’azzurra che addirittura rinuncia in extremis a saltare. Terzo tentativo che per Desirée è uno spartiacque tra paradiso della finale e inferno dell’eliminazione, a complicare il tutto una deficitaria organizzazione che fa molta confusione con la contemporanea partenza della prima semifinale della 4x100m maschile. E’ proprio qui che la Rossit esce gli attributi e con il miglior salto di giornata porta a casa un grande risultato personale e uno storico obiettivo per la nazionale italiana, che quindi porta in finale dell’alto ben due ragazze.
Per il resto tutte le principali favorite qualificate, tra cui Blanka Vlasic, Ruth Beitia e le statunitensi Chaunte Lowe e Inka McPherson. Finale che testimonia il buon livello medio, con ben 17 atlete che hanno superato la misura di 1.94m.
La cronaca live di tutta la giornata di atletica.
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