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La quinta giornata del programma di Atletica Leggera a Rio ha ruotato intorno all’assegnazione di cinque titoli olimpici. A festeggiare nelle finali della sessione serale sono stati in particolare il canadese Derek Drouin nell’alto maschile, la keniana Faith Chepngetich Kipyegon nei 1500 donne ed il giamaicano Omar McLeod nei 110 ostacoli uomini.
La finale che inevitabilmente suscitava maggiore interesse in Italia pur non vedendo la partecipazione di nostri atleti era quella del salto in alto che come detto è stata dominata da Derek Drouin grazie a una gara immacolata fino al salto a 2.38 che gli è valso la medaglia d’oro. A completare il podio Mutaz Essa Bashin (QAT) con 2.36 e l’ucraino Bondarenko che ha saltato i 2.33 a primo tentativo. Ad assistere alla gara dalla tribuna stampa Gianmarco Tamberi, che proprio a Monaco, qualche minuto prima del gravissimo infortunio che gli ha compromesso la partecipazione alle Olimpiadi, aveva stabilito il nuovo primato italiano con una misura, 2.39, che in questa finale gli avrebbe consentito di aggiudicarsi la medaglia d’oro.
Tornando all’attualità, i 1500 donne sono stati invece una gara prettamente tattica che si è decisa negli ultimi 600 metri con l’andatura imposta da Genzebe Dibaba. L’etiope proprio nel rettilineo opposto al traguardo ha dovuto comunque lasciar strada alla keniana Kipyegon, la più brillante di tutte in stagione, che ha chiuso in 4’08”92 con circa una ventina di metri di distacco su una Dibaba boccheggiante (4’10”27), che è riuscita di poco a precedere l’americana Jennifer Simpson (4’10”53), medaglia di bronzo.
L’ultima finale di giornata erano i 110 ostacoli, che una volta tanto non si presentava con un vero e proprio favorito. Dopo una prima metà gara con quasi tutti gli atleti praticamente allineati il giamaicano Mc Leod, uno dei più accreditati alla vigilia, allungava perentoriamente negli ultimi 40 metri portando così a casa nettamente l’oro col crono di 13”05, lasciandosi dietro due ostacolisti europei, lo spagnolo Orlando Ortega (13”17) ed il francese Dimitri Bascou (13”24).
Il programma nella mattinata aveva visto anche l’assegnazione della medaglia d’oro nel lancio del disco donne, finita alla strafavorita croata Sandra Perkovic, che tra qualificazione e finale a parte i nulli ha avuto solo due lanci regolari, il secondo dei quali le è valso la vittoria con la misura di 69.21 davanti alla veterana Robert-Michon (FRA) ed alla cubana Caballero. Sempre con la luce del giorno sono state assegnate le medaglie nel salto triplo uomini, tutte decise durante uno stupendo primo turno di salti, con il secondo titolo olimpico consecutivo per lo statunitense Christian Taylor con un sontuoso triplo balzo a 17,86. Dietro lui il connazionale Will Clay e il cinese Bin Dong con i rispettivi personali di 17,76 e 17,58.
Infine sempre nella prima parte del programma dignitosa prestazione nelle qualificazioni del salto con l’asta donne dell’azzurra Sonia Malavisi, che pur finendo lontana dalla qualificazione (fissata a 4,60) ha avvicinato le sue migliori prestazioni con un discreto 4.45 centrato al terzo tentativo. In tema di azzurri luci e ombre nei 200 piani, specialità storicamente appartenente alla nostra migliore tradizione, con una discreta prestazione di Galvan che al photofinish in rimonta è riuscito a piazzarsi al secondo posto nella propria batteria, utile per la qualificazione in semifinale, con un 20”58 comunque viziato da un forte vento contrario. Buona la prestazione di Manenti, solo quarto nella sua batteria ma con un tempo di 20”51 che sfortunatamente non gli ha permesso di rientrare tra i ripescati. Al di sotto delle aspettative invece la prestazione di Eseosa Desalu, quinto nella sua batteria con un mediocre 20”65.