L’aveva capito prima ancora che il martello toccasse terra, Anita Wlodarczyk: un gesto fluido, velocissima la sua rotazione, potente lo sgancio con traiettoria perfetta di un attrezzo come il martello dove ogni frazione di secondo di anticipo o ritardo può essere fatale. 82.29m, oltre un metro più lontano del record del mondo, sempre suo, fatto l’anno scorso in casa a Cetniewo. Ma questa volta il palcoscenico era diverso e la gioia ancora maggiore.
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Appena mollato l’attrezzo il primo urlo di consapevolezza che il suo martello stava andando lontano, ma alla misurazione la gioia è stata incontenibile, tanto che il lancio dopo è stato un nullo. Non è facile gestire una situazione del genere però, perché la gara non era ancora finita e anche se il margine era rassicurante non poteva considerare la gara finita. Ecco così che al quinto tentativo arriva un 81.74m che è anche seconda prestazione mondiale di sempre, proprio seconda a quel record mondiale appena siglato. Oro, record e un posto nella storia, certamente la giornata più bella che la polacca potesse immaginare.
Più indietro tutte le altre con la cinese Zhang Wenxiu seconda e poi una lotta per il bronzo chiusa all’ultimo lancio dalla britannica Sophie Hitchon, che con 74.45 ha sopraffatto l’eterna tedesca Betty Heidler e la moldava Zalina Marghieva.
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