Al Sambodromo di Rio de Janeiro si è conclusa la maratona femminile della XXXI Olimpiade, con il successo della keniana Jemima Jalagat Sumgong, che ha preceduto negli ultimi metri la rappresentante del Bahrein Eunice Jepkirui Kirwa. A chiudere il podio l’etiope Mare Dibaba. Dignitosa la prestazione delle azzurre, che hanno chiuso 13° Valeria Straneo e 25° Catherine Bertone.
Sono le squadre keniana ed etiope che, in coincidenza col quinto chilometro, danno un’accelerata all’andatura di fatto creando una prima importante selezione. Nelle prime posizioni del folto gruppo di testa che si crea c’è inizialmente Valeria Straneo, poi risucchiata nelle retrovie con l’avvicinarsi del decimo chilometro e con un’andatura delle leader costantemente in crescita. Più indietro la Incerti e Bertone, intorno alla 40ma posizione con circa 50 secondi di ritardo dalla testa.
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La Straneo al passaggio dei 15km, pur correndo praticamente da sola, riesce a mantenere un dignitoso distacco di 17 secondi dalla testa, dove si prospetta un crono finale di 2h25’, con le africane (comprese le keniane “griffate” Bahrain) ancora a fare da mattatrici. Con le temperature, che ancora si mantengono di poco sopra i 20 gradi, è l’umidità, superiore al 70%, che comincia a diventare difficilmente sostenibile per le maratonete. Nel gruppo di testa, composto da 16 atlete, molte delle principali favorite, tra cui Jepkesho (KEN), Dibaba (ETH) e Chelimo (BRN).
Al passaggio dei 20km la Straneo continua su ottimi ritmi e, mantenendosi a 32” di distacco (poi aumentati a 43 alla mezza maratona), guadagna una posizione, diciassettesima, complice i problemi muscolari dell’etiope Tufa vicina al ritiro (poi ritiratasi). A oltre due minuti Incerti e Bertone con la loro andatura costante guadagnano comunque qualche posizione entrando nelle 30, pur comunque all’interno di un folto gruppo.
Unica europea tra le leader, la bielorussa Mazuronak decide intorno al km 23 di dare un ulteriore incremento all’andatura, di fatto causando una riduzione a 9 unità del gruppo di testa, che poco dopo scenderà a 7 col passaggio ai 30km, con la compagnia delle immancabili rappresentanti di Kenia, Etiopia e Bahrain più l’americana Flanagan. Con l’aumento dell’andatura sale a poco più di due minuti il distacco della Straneo, che comunque guadagna due posizione ed entra nelle 15 raccogliendo via via le ragazze davanti a lei in forte difficoltà sul percorso carioca.
E’ poco dopo il passaggio al 35° chilometro che si ha lo strattone decisivo, con l’atleta del Bahrain Eunice Kirwa che si porta dietro solo la keniana Sumgong e l’etiope Dibaba. Quest’ultima all’ultimo intertempo al km 40 si farà staccare per un’ulteriore spinta questa volta data dalla keniana. L’attacco della Sumgong sarà di fatto quello decisivo, tant’è che a meno di un chilometro dal termine stacca l’avversaria e chiude al Sambodromo con l’ottimo tempo, per le dure condizioni climatiche, di 2h24’04 con Kirwa staccata di 9 secondi e Dibaba di 26. Appena fuori dal podio l’altra etiope Tsegaye e la rivelazione Mazuronak.
Buona la prova delle azzurre, con Valeria Straneo 13esima appena sotto le due ore e mezza (2h29’44) e 25esima la 44enne Cathrine Bertone (2h33’29) che poco dopo il traguardo si è addirittura esibita in un irrefrenabile ballo, quasi ad onorare il sambodromo che ospitava le atlete. In difficoltà sia causa caldo che per una caviglia dolorante Anna Incerti, che si è dovuta ritirare negli ultimi chilometri.
Il live completo della gara, con i commenti a caldo delle atlete azzurre.
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