Ultime notte di atletica leggera all’Olimpiade di Rio de Janeiro. E la notte brasiliana ha vinto scendere in pista per una delle 7 finali in programma ben due atlete azzurre nell’ultimo atto del salto in alto: Alessia Trost e Desirée Rossit, grazie all’1.94m saltato in qualificazione hanno dato battaglia per una medaglia, contro ben 15 avversarie. A spuntarla è stata la spagnola Beitia, mentre nulla da fare per le azzurre: sfiora il podio la Trost, lontana la Rossit.
Entrata in gara subito ad una misura abbastanza importante per una misura di entrata. Primi balzi a 1.88m, a cui seguiranno 1.93m, 1.97m e quindi 2.00m, per una progressione onestamente criminale, che porta ad una clamorosa aleatorietà nell’assegnazione delle medaglie, nonché a poco spettacolo. L’1.88m ha infatti pesato sulla scheda di alcune atlete, che hanno commesso un errore (come Rossit, o grandi atlete come Vlasic, Spencer e Licwinco); bene e con margine invece la Trost.
Ad 1.93m, vista peraltro la qualificazione a 1.94m, sono arrivate anche le prime ovvie eliminazioni: solo in cinque hanno passato la prova al primo tentativo e tra queste c’è anche la nostra Trost, che si è ritrovata in testa alla classifica a pari merito con Ruth Beitia e Chaunte Lowe. Con loro sono passate alla prima anche la Spencer e Demireva, che però in virtù degli errori all’1.88 si sono ritrovate dietro in classifica. Tutte le altre hanno sbagliato, e sono state eliminate Palsyte, Treasure, Radzivil, Cunningham e purtroppo anche Desirée Rossit, male nei primi due tentativi ma molto bene all’ultimo, in cui ha atterrato l’asticella solo in fase di richiamo.
Ad 1.97m, la ‘strage’ è stata molto più rumorosa: solo in 2 hanno passato la misura alla prima prova e sono state nuovamente la spagnola Beitia che continua a confermare il suo status di favorita e la sorprendente Demireva, che nonostante l’errore a 1.88m ha passato 1.97m alla prima segnando il suo personale. Alla seconda prova, ha superato l’asticella la super campionessa croata Vlasic, mentre alla terza ci è riuscita la Lowe. Restano in 4, tutte eliminate le altre: Spencer, Gerashchenko, Skoog, Jungfleisch, Licwinko, Lake, McPherson e purtroppo anche Alessia Trost: due tentativi senza speranza per la pordenonese, che poi ha approcciato in maniera molto convinta l’asticella nel terzo tentativo e ha sbagliato di poco. Gara che rappresenta un po’ una beffa per l’azzurra, sgambettata dalla progressione delle misure e da un po’ di fortuna che ha assistito un paio di avversarie, senza il rischio di ricadere nel tifo con quanto affermato. L’azzurra termina 5a in virtù dei salti a 1.88m e 1.93m al primo tentativo.
Ai 2.00m la gara si chiude definitivamente: nessuno passa la misura e di conseguenza la classifica non si muove. Vince Ruth Beitia, davanti alla sorpresissima Mirela Demireva ed a Blanka Vlasic. Quarta Chaunte Lowe.
Le parole di Alessia Trost: “E’ stata una progressione decisamente tosta, parecchio dura saltare così ed ha fatto strage tra 1.93m e 1.97m. Io mi sono presentata qui con 1.94m ed in qualificazione l’ho ripetuto, non sono riuscita a fare il miracolo ad 1.97m: al primo tentativo sono arrivata troppo sotto, il secondo proprio non c’era, il terzo meglio ma non è stato abbastanza. Io ce l’ho messa tutta, le sensazioni qui a Rio comunque sono state fantastiche, l’atmosfera è incredibile. L’ultimo mese prima di Rio è stato pazzesco e strano, ho voluto venire qui solo con l’obiettivo di divertirmi, ci sono riuscita. Fa strano arrivare quinte con 1.93m, ma purtroppo è così.”
Le parole di Desirée Rossit: “Mi sentivo meglio rispetto alla qualificazione, ma oggi gara sbagliata. La progressione era effettivamente molto strana. Pressione? Eh stare calmi qui è difficile, per l’evento e per tutta la gente che ti guarda.“