Rio 2016

Rio 2016, Aldo Montano: “Fino a Tokyo solo se arrivano risultati”

Aldo Montano - Padova 2016 - Foto Federscherma

Non è andata esattamente come sperava ma i rimpianti stanno a zero. “Ho tirato bene, ero partito male, poi ho recuperato, sono andato in vantaggio ed il match e’ andato via regolare, botta a botta. A volte capita…”. Così Aldo Montano incassa la sua esclusione negli ottavi di finale della prova olimpica di sciabola che ha visto Nikolaj Kovalev prevalere 15-13. “Il russo non è uno scarso o uno scemo – afferma lo schermidore oro ad Atene 2004 – per cui una sconfitta con lui ci può stare. Pero’ l’Olimpiade è l’Olimpiade, lavori per quattro anni e poi c’è il verdetto della pedana”. Un incontro secondo il 37enne livornese influenzato e non poco da un arbitraggio, quello del romeno Marius Florea, rivedibile a parere di tutto il team azzurro. “Se è amico dei russi? Non e’ amico di nessuno. Fanno però rodere quei due punti girati così. Se la federazione internazionale doveva escluderli? Dico solo che si doveva fare più chiarezza, noi atleti la volevamo. Ma potevo fare meglio e avere più vantaggio, non ci si può attaccare a due punti (punti del 4-1 e del 10-9 per Kovalev, ndr) non visti dall’arbitro”. Aldo Montano, reduce dall’operazione alla spalla in aprile, non ha avuto particolari fastidi o problemi fisici: “Era la prima gara dopo marzo e stavo bene. Io a Tokyo 2024? Sì, sono un evergreen, un immortale! Si può gareggiare sino a 40 anni, purchè si sia competitivi, si meriti di stare in squadra e vengano i risultati, non tanto per esserci”.

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