Rio 2016

Rio 2016: 10 agenzie antidoping vogliono esclusione totale della Russia

Vitaly Mutko - Foto ufficiale Governo - CC BY 4.0

Secondo quanto riportato dal NY Times, 10 agenzie antidoping, tra cui in prima fila quella statunitense e quella canadese, avrebbero chiesto l’esclusione totale di tutte le rappresentative russe dalla prossima Olimpiade di Rio de Janeiro, in aggiunta a quella dell’atletica già esclusa per i numerosi test positivi e le non sufficienti garanzie per la lotta contro al doping.

Il quotidiano statunitense asserisce che anche 20 singoli atleti avrebbero inoltrato la stessa richiesta e che il CIO, già domani, potrebbe accogliere questa richiesta particolarmente pesante. In prima fila il presidente della USADA, Travis Tygart, secondo il quale sarebbero valide le dichiarazioni di Grigory Rodchenkov, ex direttore del laboratorio di Sochi che avrebbe ricevuto ordine dal governo di coprire il doping russo, con l’intervento perfino di agenti dei servizi segreti per ‘ripulire’ o sostituire i campioni organici di molti atleti che erano stati controllati.

Nel nome della comunità degli atleti puliti e delle organizzazioni antidoping confidiamo che il CIO, in base a carta, codici e principi olimpici, sospenda immediatamente il comitato olimpico e paralimpico russo dal movimento e dichiari che nessun atleta può rappresentare la Russia ai Giochi“, è il testo contenuto nella richiesta. Alla base di questa azione, i contenuti di un rapporto WADA commissionato all’avvocato Richard McLaren, contenuti che in realtà avrebbero dovuto essere divulgati solo il 18 luglio.

Non ci sta il ministro dello sport russo, Vitaly Mutko. “Il rapporto McLaren non è ancora stato pubblicato, ma per loro è tutto già molto chiaro“, ha replicato il ministro. “E questo è sorprendente. Magari è stato proprio Tygart a scrivere questo rapporto? Non sarebbe affatto sorprendente“. Con Mutko si è schierata la FINA, la federazione internazionale del nuoto, in questi giorni resasi protagonista di scelte discutibili e criticate rispetto alla riammissione della russa Efimova, positiva al Meldonium. Della stessa idea anche Pat Hickey, presidente dell’associazione europea dei comitati olimpici, che si è detto scioccato per i contenuti della lettera e secondo il quale la credibilità del rapporto è stato compromesso.

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