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“Andiamo a Rio con diversi record già in tasca, avendo qualificato ai Giochi Olimpici il primo professionista e la prima donna oltre a Clemente Russo, primo nostro atleta a partecipare alla quarta Olimpiade consecutiva. Non so quale sarà il risultato, ma abbiamo una squadra di grande valore e sono sicuro che i nostri atleti daranno tutto sul ring nel segno del fair play”. Questa la promessa del presidente della Federazione pugilistica italiana, Alberto Brasca, che questa mattina a Roma ha preso parte all’incontro della squadra azzurra per i Giochi di Rio con la celebre statua del “Pugilatore” al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo.
In Brasile l’Italia sarà rappresentata da sette atleti: Carmine Tommasone (professionista), Vincenzo Mangiacapre, Valentino Manfredonia, Manuel Cappai, Guido Vianello e Clemente Russo, tutti presenti questa mattina a Roma, e dalla prima donna azzurra ai Giochi, Irma Testa, fresca vincitrice del torneo internazionale Golden Belt in Romania.
“Presentare la squadra olimpica in una sede cosi prestigiosa è un’emozione e un grande privilegio – ha sottolineato Brasca – Per noi è anche una grande occasione mediatica. Per De Coubertin la cosa importante era partecipare e oggi nella boxe già qualificarsi è un grandissimo risultato: per capire quanto il nostro sport sia universale basta vedere i dati dell’Associazione internazionale boxe amatori (Aiba), che conta ben 196 paesi, addirittura più dell’Organizzazione delle Nazioni Unite che ne ha 193. Tutti andranno a Rio de Janeiro per vincere, non esistono più squadre materasso, anche africani e asiatici sono fortissimi. Noi avremo sette atleti, una cifra importante, e daremo tutto sul ring”.