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Giร nei Giochi Olimpici antichi, quelli greci, era stata ideata quella che veniva definita ekecheirรฌa, cioรจ la tregua olimpica: durante i giorni dellโevento, in tutta la regione veniva sospesa ogni forma di guerra. Unโabitudine poi ristabilita anche durante le Olimpiadi moderne, con il benestare dellโOnu. Ma cosa รจ successo invece ai giochi quando avrebbero dovuto essere disputati in periodo di guerra?
Giร durante la prima guerra mondiale si sarebbero dovuti disputare i giochi a Berlino, nel 1916: lโannullamento arrivรฒ a pochi mesi dalla manifestazione, e la cittร tedesca riuscรฌ a ospitare i giochi solo 20 anni piรน tardi. Proprio appena prima dei giochi del 1936, quelli di Jesse Owens con quattro medaglie dโoro al collo sotto il naso di Adolf Hitler, si decise di organizzare le successive Olimpiadi per la prima volta in Asia, a Tokyo. La decisione fu presa a sorpresa, perchรฉ il Giappone era stato sostanzialmente estromesso dalla Societร delle Nazioni per lโoccupazione della Manciuria, e lo stesso governo nipponico sembrava dare poca importanza a un evento di quel tipo in un periodo di importanti conflitti geopolitici. Lo scoppio della seconda guerra sino-giapponese nel 1937 rese poi evidente lโimpossibilitร di portare a compimento quei giochi (come di quelli invernali, previsti sempre in Giappone, a Sapporo), anche perchรฉ il governo decise di proseguire la costruzione degli impianti sportivi in legno, lasciando tutto il metallo alla realizzazione di armi. L’Olimpiade venne quindi assegnata a Helsinki, seconda candidata per lโorganizzazione, ma da lรฌ a poco la guerra esplose in tutta Europa, e nella cittร finlandese si riuscรฌ solo a portare a termine una serie di sfide tra atleti locali e svedesi, con la partecipazione di qualche tedesco.
Ci fu perรฒ un evento a Langwasser, in un campo di prigionia vicino a Norimberga, in cui venne effettivamente issata una bandiera a cinque cerchi. Era un piccolo vessillo, cucito con parti di indumenti dei prigionieri, lungo nemmeno 50 centimetri, e non poteva essere sventolato piรน di tanto perchรฉ tutto era organizzato allโinsaputa dei soldati tedeschi che vigilavano lo stalag. Le medaglie erano fatte di cartone, le coppe create dalle gavette utilizzate per il cibo, e i palloni forniti da un parroco norvegese. Lโorganizzatore era uno scrittore e poeta polacco, Teodor Niewiadomski, che sfruttรฒ la sua fantasia per ideare gli sport: il lancio della pietra, perchรฉ ovviamente non erano a disposizione pesi regolari, o la corsa della rana, in cui una punizione subita dalle guardie si trasformava in una vera e propria competizione. Parteciparono prigionieri di sette nazioni (belgi, polacchi, inglesi, francesi, olandesi, norvegesi e jugoslavi), e lo stesso Niewiadomski si occupava di suonare gli inni, con unโarmonica a bocca. I tedeschi non si accorsero mai di nulla, Niewiadomski superรฒ la guerra e visse a Varsavia fino agli anni ’90, e molti cimeli di quellโincredibile evento sono ancora in mostra nel museo olimpico della capitale polacca.
Nel frattempo perรฒ era stata decisa anche la sede dei Giochi Olimpici del 1944, con Londra che superรฒ di poco Roma. Questa volta perรฒ non iniziรฒ alcun tipo di organizzazione, negli anni piรน terribili della guerra. Nellโestate del 1944 il Comitato Olimpico Internazionale celebrรฒ in Svizzera i suoi primi 50 anni, ma non fu ancora in grado di programmare nuove edizioni dei giochi. Furono invece ancora i prigionieri di un campo a issare la bandiera olimpica. A Woldenberg, in quella che oggi รจ la parte piรน occidentale della Polonia, per due mesi sventolรฒ unโinsegna fatta di lenzuola bianche e sciarpe colorate, a formare i cinque cerchi. Questa volta i tedeschi non erano allโoscuro, controllarono ma lasciarono fare: ai prigionieri era concesso anche lโuso di un teatro, dove vennero tenute le cerimonie, e di una stamperia, dove si produsse una sorta di volantino con il fittissimo programma. Vennero infatti disputate ben 464 diverse competizioni, tra calcio, pallavolo, basket, pallamano, boxe, scacchi e, ovviamente atletica leggera. Se il pugilato fu abbandonato dopo pochi incontri perchรฉ i lottatori, esausti dalla vita nel campo, rischiavano seriamente di uccidersi dopo ogni round, gli altri sport furono un successo. I mesi successivi furono perรฒ i peggiori per i prigionieri di quel campo: solo in 300 sopravvissero sei mesi fino al gennaio del 1945, quando vennero liberati dalle forze alleate.
Nel corso degli anni, piรน volte รจ stato proposto al CIO di rendere i giochi di Langwasser e di Woldenberg ufficialmente olimpici, ma il comitato ha sempre rigettato lโipotesi, proprio perchรฉ uno degli elementi fondanti dellโolimpiade รจ il periodo di ekecheirรฌa in cui si deve svolgere. Perรฒ personaggi come Teodor Niewiadomski, o come Arkadiusz Brzezicki, lโultimo sopravvissuto dei giochi del โ44, pur senza una medaglia dโoro al collo, hanno oggi tutto il diritto di poter essere definiti eroi a cinque cerchi.
Se si vuole approfondire queste incredibili storie, รจ preferibile, anche se non semplice, recuperare il piรน realistico film polacco Olimpiada 40, piuttosto che la fiction Rai L’Olimpiade nascosta, andata in onda nel 2012 con Cristiana Capotondi e Alessandro Roja, che aggiunge elementi decisamente romanzati ad alcuni fatti realmente avvenuti nei due giochi olimpici non riconosciuti.