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I XV Giochi Olimpici si tennero a Melbourne, in Australia. La decisione di disputare lโOlimpiade nellโemisfero australe, presa a Roma durante la sessione CIO del 1949, suscitรฒ notevoli perplessitร . Vi furono numerose candidature (ben tredici) fra cui quella di Buenos Aires, caldeggiata dagli esponenti latini del CIO, mentre Melbourne, dal canto suo, poteva contare sul sostegno dellโEuropa del Nord. Nella votazione finale fu decisivo uno e un solo voto. Per fare un poโ dโordine, poi, si decise nello stesso CIO del 1949 che da quel momento in poi ciascun paese avrebbe potuto presentare una sola candidata โufficialeโ nel caso di piรน richieste da diverse cittร .
La prima, storica, incursione a sud dellโequatore non nasceva , perรฒ, sotto le migliori prospettive. Ancora una volta, infatti, erano le numerose vicende politiche a tener banco. Lโinvasione dei carri armati russi a Budapest pochi giorni prima dellโapertura dei Giochi, in seguito al processo di destalinizzazione del paese, portรฒ molti stati a protestare per lโammissione dellโURSS e a boicottare la manifestazione; la questione โCanale di Suezโ, nazionalizzato per mano dellโegiziano Nasser, portรฒ Iraq e Libano a chiamarsi fuori dai Giochi a seguito dellโinvasione franco-britannica nella terra di Cheope; infine Mao, che dopo aver saputo della presenza della Cina nazionalista rappresentata da Taiwan, ritirรฒ in un amen la โsuaโ Cina popolare.
A questi problemi se ne aggiungevano altri di carattere pratico. Una particolare legge australiana, ad esempio, vietando lโimportazione di animali senza un lungo periodo di quarantena, costrinse gli organizzatori a spostare a Stoccolma le prove di equitazione. Queste si svolsero nel mese di giugno, cinque mesi prima dello strano periodo stabilito per il resto delle gare (ottobre-novembre) a causa delle stagioni โrovesciateโ nei due emisferi.
I Giochi Olimpici di Melbourne furono i primi ad essere celebrati sotto la presidenza dellโamericano Avery Brundage, grande sostenitore di de Coubertin e del suo spirito olimpico, che dopo peripezie di ogni genere riuscรฌ a mettere insieme le due Germanie, presenti in Australia sotto unโunica bandiera.
La preparazione dellโevento fu molto complessa. Le discussioni sulla necessitร o meno di costruire nuovi impianti e un villaggio olimpico furono infinite, creando una situazione che si sarebbe riproposta quasi mezzo secolo piรน tardi per i Giochi di Sidney 2000. Fondamentale fu lโaccordo fra la cittร di Melbourne e lo Stato di Victoria, che decisero di spartirsi gli oneri dellโimpresa: il Melbourne Cricket Ground fu modificato per creare lo stadio olimpico, vennero costruiti un nuovo velodromo e una nuova piscina e il villaggio olimpico fu ospitato con successo in quartiere giร destinato alle abitazioni popolari.
Nonostante tutto e tutti, il 22 novembre 1956 il giovanissimo Ron Clarke (che in futuro diverrร una leggenda delle prove di resistenza) accendeva la fiamma che dava inizio alla manifestazione, la prima trasmessa in televisione.
Vi presero parte 3342 atleti (di cui 384 donne) di 72 paesi. Per Kenya, Etiopia, Isole Figi, Liberia, Uganda, Malesia e Borneo settentrionale fu la prima partecipazione. Il programma delle gare fu uguale a quello di Helsinki di quattro anni prima, eccezion fatta per lโaggiunta in atletica della prova di marcia sui 20 km e, nel nuoto, dei 200 m farfalla.
Come era facile immaginare, le tensioni politiche ebbero forti ripercussioni sulle gare. La semifinale di pallanuoto fra URSS ed Ungheria (vinta dai magiari, cha andranno poi a vincere lโoro) fu una rissa continua, anche dopo la fine del match. Ben piรน triste la vicenda della ginnasta ungherese Agnes Keleti (oro nel corpo libero, alle parallele e alla trave), raggiunta durante le gare dalla triste notizia della morte della madre negli scontri tra il popolo ungherese e lโesercito sovietico, intorno alla quale si strinse tutto il pubblico australiano. Fortunatamente, perรฒ, ci fu spazio anche per una splendida storia dโamore, quella fra lโamericano Harald OโConnor (oro nel lancio del martello) e la cecoslovacca Olga Fitokova (oro nel lancio del disco), cosรฌ forte da sconfiggere anche il rischio di uno scontato incidente diplomatico.
La spedizione americana confermรฒ il numero di medaglie complessivo (74), solo due in meno di Helsinki, ma soprattutto perse la leadership a favore dellโUnione Sovietica (98), sempre piรน decisa ad affermare la propria forza nello sport. Nella ginnastica riuscรฌ a ripetersi Vikytor Chukarin (tre ori), ma soprattutto si mostrรฒ agli occhi del mondo una ragazza dalla spaventosa longevitร , Larissa Latynina. La ginnasta russa salรฌ sei volte sul podio, riuscendo a ripetersi sia a Roma che a Tokyo, conquistando il primo posto nella storia dei campioni piรน medagliati di sempre con 18 allori. Anche nel torneo di calcio lโoro prese la strada di Mosca, protetto dalle mani giganti del โragno neroโ Lev Jascin, futuro Pallone dโOro.
Nella maratona ci fu la prima volta per il francese Alain Mimoun (un combattente della seconda guerra mondiale), eterno secondo della leggenda Emil Zapotek, che a Melbourne vinse in scioltezza davanti allo jugoslavo Mihalic.
Restรฒ negli annali anche la straordinaria performance del discobolo americano Al Oerter, che in Australia infilรฒ la prima di quattro medaglie dโoro consecutive nella stessa specialitร , impresa che un poโ di anni piรน tardi riuscirร solo ad un certo Carl Lewis.
Le competizioni di basket furono ancora una volta dominate dagli Stati Uniti (che vinsero tutte le loro partite con almeno 30 punti di vantaggio), guidati dai fuoriclasse Bill Russell e Kenneth Jones, future stelle NBA nei Boston Celtics.
I padroni di casa, a sorpresa terzi nel medagliere, furono una lieta ventata di freschezza. Emerse, su tutti, la giovanissima (e burrascosa) nuotatrice Dawn Frazer, oro nei 100 stile libero e argento nei 400. Il nuoto fu terra di conquista per lโAustralia, che nei 100 stile libero monopolizzรฒ il podio (sia uomini che donne), vinse le staffette e segnรฒ diversi nuovi primati mondiali. Soddisfazioni giunsero anche dallโatletica, dove si imposero Betty Cuthbert (tripletta oro nei 100 e 200 m e nella staffetta) e Strickland de la Hunty negli 80 m a ostacoli.
La compagine azzurra si confermรฒ straordinaria interprete di scherma e ciclismo. Tripletta nella spada individuale (Pavesi, Delfino e il sempiterno Mangiarotti), oltre allโoro nella gara a squadre; nel fioretto individuale argento per Bergamini (sconfitto solo dal talentuoso francese DโOriola) e bronzo per Spallino, e ancora oro nella gara a squadre; nella sciabola, invece, si ebbe la conferma della scuola ungherese, con il primo oro (ne collezionerร sei in carriera) di Rudolf Karpati. Su pista, invece, si fece notare il veneto Leandro Faggin (oro nel km da fermo e nellโinseguimento a squadre insieme a Gasparella, Domenicali e Gandini). A medaglia anche Pesenti (argento nella prova di velocitร ) e la coppia Pinarello โ Ogna (bronzo nel tandem). Memorabile anche il trionfo nella gara su strada del romagnolo Ercole Baldini, che mise oltre due minuti fra sรฉ e il gruppo. Arrivรฒ un oro, il primo, anche nel tiro al volo, per mano di Galliano Rossigni. Con la spedizione tricolore partรฌ anche il nuotatore napoletano Carlo Pedersoli, noto ai piรน con lo pseudonimo diโฆ Bud Spencer!