Rio 2016

Giovanni Malagò: “Obiettivo a Rio? Ripetere medaglie di Londra”

Il programmadi Rio penalizza l’Italia: ci mancherà la medaglia sicura del fioretto femminile a squadre e non potremo contare sui campioni del mondo della sciabola maschile, ma abbiamo gettato i presupposti per ottenere buoni risultati”. Ottimista, come sempre: Giovanni Malagò ha presentato così, nella conferenza stampa convocata questa mattina presso la Sala della Armi del Foro Italico, a Roma, il “Progetto 2016 – A 6 mesi dai Giochi”. L’Olimpiade brasiliana si avvicina, i numeri saranno da record: 28 sport con il ritorno del golf e la novità del rugby a sette, 42 discipline, 306 eventi da medaglia in 19 giorni di gara, con 10.903 atleti impegnati. “In un contesto di globalizzazione continua qualificarsi per i Giochi Olimpici è sempre più complicato – ha osservato Malagò – Spesso, soprattutto in alcuni sport di squadra, è molto più difficile ottenere il biglietto per Rio che poi vincere una medaglia”.  Il contingente italiano conta al momento 133 qualificati (32 pass individuali e 101 carte olimpiche da assegnare), ma può crescere ancora molto, soprattutto con le squadre ancora in corsa per un posto all’Olimpiade. “Le ragazze della sciabola sono praticamente qualificate – ha spiegato Malagò – anche se manca l’aritmetica certezza. Abbiamo ancora i tornei preolimpici della pallanuoto, sia maschile che femminile, della pallavolo femminile e del basket maschile. Sia a livello numerico che qualitativo, la nostra spedizione avrebbe già un grande connotato se tutte e quattro queste squadre, o almeno tre, si imbarcassero con noi sull’aereo per Rio”. Per quanto riguarda le aspettative di medaglia, il presidente del Coni è come sempre ottimista, pur sottolineando le difficoltà rappresentate, come detto, dall’assenza nel programma di due gare a squadre della scherma, il fioretto femminile e la sciabola maschile: “Penso proprio che possiamo restare nella top 10 dello sport mondiale – ha dichiarato Malagò – L’obiettivo è ripetere quanto fatto a Londra, meno ovviamente le medaglie che non sono nel programma di Rio. I podi, però, vanno pesati non solo a livello numerico: una volta per tutte guardiamo bene anche la qualità delle medaglie d’oro. E poi, alla fine dei Giochi, spero di essere giudicato non solo per i risultati che otterremo a Rio de Janeiro, ma anche per il lavoro svolto in questi quattro anni”.

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