Gianmarco Tamberi e Marco Fassinotti, amici e nemici, una sfida tutta italiana nel salto in alto che sprona a far meglio: “Il giorno dopo il 2,33 di Fassinotti ho fatto il miglior allenamento della mia vita: ho saltato 2,30 con una rincorsa di soli sette passi, da fermo”. La sana rivalità fa bene, il primatista italiano spera possa fare la differenza anche all’esordio stagionale domani a Banska Bystrica in Slovacchia, nel meeting indoor dove sfiderà subito ancora lui, l’amico e nemico Marco che detiene la seconda misura mondiale dell’anno. Poi gli toccherà affrontare un altro italiano, il vice campione europeo Silvano Chesani. Un tris azzurro che fa sperare per importanti successi a Rio 2016: “Mi sono allenato con Silvano in Sudafrica e faccio il tifo per lui – racconta Tamberi a Tuttosport – Trovarmi di fronte Fassinotti è un bello stimolo, che mi aiuterà a rompere il ghiaccio con ancora maggiori motivazioni. In genere alla prima gara dell’anno sbaglio sempre tutto: credo di non essere mai andato oltre i 2,18 all’esordio. Stavolta spero proprio che le cose cambino”.
Il meeting slovacco è un’occasione per ricordare chi è Tamberi a sei mesi dai Giochi Olimpici in Brasile, quel finanziere 23enne a cui piace suonare la batteria e che ha segnato il record italiano outdoor con i suoi 2,37 metri di salto in alto. Sarà una stagione fondamentale per la sua carriera, che culminerà con l’Olimpiade, il vero banco di prova per le ambizioni del marchigiano di Civitanova Marche: “L’unica gara che conta è una sola: Rio”. E rinnoverà l’eterno duello tra i due amici e nemici, per spingerli al massimo: “Chi vincerà lo scontro diretto tra me e Marco? In fondo gli sono grato. Grazie a lui tiro fuori il meglio”. Magari non per quanto riguarda il look, anche se la sua barba tagliata a metà è diventata ormai un indelebile segno di riconoscimento: “Sarà così anche nel 2016”, assicura.