“Darei tutto per salire sul podio all’Olimpiade”. Sì, perché Federica Radicchi, classe 1988, difficilmente alza bandiera bianca e ha già messo nel mirino Rio 2016. Per farlo la la nazionale di pallanuoto femminile deve arrivare in semifinale nel preolimpico che parte oggi a Gouda, in Olanda. Lei è uno dei pilastri della nazionale, due medaglie di bronzo conquistate al Mondiale di Kazan 2015 e all’Europeo di Belgrado di 2016. “Stiamo lavorando forte e siamo pronte per questo appuntamento” , racconta in esclusiva ai microfoni di Sportface.it. E se lo dice lei, c’è da crederle.
Siete arrivate all’appuntamento più importante, il preolimpico in Olanda.
“La speranza è quella di passare il quarto di finale, passandolo avresti fatto qualcosa di buono. E’ quasi un mese che lavoriamo forte e duro, siamo pronte per questo appuntamento”.
Per qualificarsi a Rio bisogna chiudere tra le prime 4 il girone e poi vincere i quarti di finale. In percentuale quante chance dai al Setterosa?”
“Dare un numero mi sembra azzardato. Ovviamente siamo tutte quante positive, ma non perché ci sentiamo più forti, ma perché siamo consapevoli di quello che abbiamo fatto, di quello che abbiamo costruito e di come ci siamo allenate. L’importante, oltre a passare il girone, sarà passarlo in una buona posizione per evitare incroci pericolosi con l’altro girone”.
Non qualificarsi sarebbe una grossa delusione…
“Eh sì, anche perché questo progetto è iniziato ormai quattro anni fa ed è stato un percorso in cui ci siamo sempre migliorate visto che abbiamo fatto dopo l’Olimpiade un Mondiale brutto e poi siamo cresciute. Quindi come apice dovremmo andare a Rio e cercare di raggiungere un buon risultato”.
Quali sono i tuoi punti forti e dove invece puoi migliorare?
“Posso migliorare sotto qualsiasi punto di vista perché secondo me il giorno in cui un’atleta in generale si sente arrivata è il giorno in cui deve smettere. Il punto di forza…difficilmente io mi arrendo, non mollo mai”.
Cosa daresti per salire sul podio all’Olimpiade?
“Tutto (ride, ndr). Qualsiasi cosa. È l’obiettivo massimo di ogni sportivo salire sul podio ai Giochi. Non basta solo partecipare, anche perché a Londra ho già partecipato”.
In uno sport di squadra è importante fare gruppo, con qualche tua compagna sei più legata rispetto alle altre?
“Sicuramente con tutte le ragazze con cui io ho già giocato nel club, che sia Catania o Messina. Però in generale ho legato con tutte, siamo un bel gruppo”.
Hobby?
“Non so se può essere considerato un hobby, ma in realtà io studio scienze dell’educazione. Una cosa che però quest’anno mi manca perché non riesco a fare due cose bene insieme, quindi per ora ho un attimo accantonato l’università. Ogni tanto mi fermo a pensare e dico: ‘Studiare un po’ mi manca’. Il preolimpico farà da spartiacque perché deciderà quello che farò da aprile in poi. Se dovessimo passare, da giugno si ricomincia con la preparazione all’Olimpiade e nel frattempo c’è anche il campionato”.
Un pregio e un difetto?
“Il pregio è il mio punto di forza: difficilmente mollo. Un difetto…beh, ogni tanto le cose che non mi interessano molto le affronto alla leggera”.
Come trascorri il tempo libero?
“Cioè mai (ride, ndr). La domenica, in realtà, sono più libera: di solito però la passo a casa per sistemarla, guardo qualche film, studio, magari la sera esco. Viaggiare mi piace, vorrei soprattutto visitare il mondo da turista perché noi atleti in realtà conosciamo le piscine e gli aeroporti”.
Il sogno più grande?
“I principi con i quali cresci sono quelli che poi ti accompagnano per tutta la vita. Siccome sono cresciuta con un padre e una madre sempre presenti, quando mi proietto nel futuro penso a quello. Quindi mi piacerebbe avere una famiglia, una casa, un lavoro: esattamente come sono cresciuta”.