Alex Schwazer non si arrende. Il marciatore altoatesino, sospeso dalla Federazione internazionale di atletica leggera (Iaaf) per la positività alle sostanze anabolizzanti confermata dalle controanalisi sul campione prelevato lo scorso primo gennaio in un controllo a sorpresa, ha indetto una nuova conferenza stampa a Vipiteno per spiegare la sua strategia difensiva. Dopo aver presentato un ricorso d’urgenza al Tribunale antidoping della Nado Italia, che si è dichiarato non competente a valutare la questione, Schwazer è pronto a ricorrere al Tribunale arbitrale dello sport (Tas) di Losanna per chiedere la sospensione dello stop e poter partecipare all’Olimpiade di Rio de Janeiro.
Rivivete su Sportface.it la diretta della conferenza stampa
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18.00 – Termina qui la conferenza in lingua italiana. La storia ha sicuramente molti punti ancora da chiarire.
17.55 – Donati prosegue: “Si è attaccato Schwazer anche dicendo che il suo ritorno era una operazione di marketing. Ma dove sta questo marketing? Alex si è pagato da solo persino le scarpe e ha investito 30 mila euro nel suo ritorno“.
17.50 – Donati tira in ballo l’ex segretario generale della Fidal Luciano Barra: “Ha mandato in giro per le redazione dei giornali delle foto che, secondo lui, dovevano dimostrare la non pulizia della marcia di Schwazer. Mi dispiace, nonostante le frizioni del passato non nutro sentimenti negativi nei suoi confronti“.
17.44 – Ancora l’avvocato: “Avevo avvertito Alex di mangiare quello che mangiavano gli altri nei ritiri, di non prendere cose da nessuno, di stare attento alle borracce“. Schwazer replica con ironia: “Ma io voglio anche vivere“.
17.39 – Schwazer si interroga: “Perché da marzo non ho più avuto un controllo sulle urine? Perché quando abbiamo chiesto al laboratorio di Colonia quanto tempo ci volesse per le controanalisi, ci hanno risposto ‘Chiedete alla Iaaf’ quando sono loro a doversene occupare?”
17.36 – L’avvocato all’attacco: “Il dramma è che ci hanno impedito di fare il processo“.
17.34 – Riprende la parola Schwazer: “Vogliamo essere ascoltati in questi tre giorni, non fra tre mesi“.
17.30 – Ancora il legale di Alex: “Si sta ingannando l’etica sportiva. E anche lo sport italiano, che non so quante medaglie vincerà a Rio, ma non credo molte“.
17.27 – Torna a parlare Schwazer: “Dopo l’Olimpiade per me l’agonismo si chiude in ogni caso. Più di quanto fatto negli ultimi 15 mesi non posso fare“.
17.25 – Donati cita anche il mittente della mail ricattatoria, tale Maria. Secondo quanto riferisce il tecnico di Schwazer, tutto è connesso alle dichiarazioni fatte dal marciatore sul doping in Russia.
17.23 – Donati ricorda il passato: “Questa cosa già mi è successa, con Annamaria Di Terlizzi negli anni Novanta. volevano incastrarla“.
17.22 – Ancora Donati: “I miei amici mi chiedevano se fossi sicuro. Mi dicevano: ‘Sei certo che non lo incastrino all’antidoping?’. Io pensavo di no. Ho sbagliato“.
17.20 – L’appello dell’avvocato di Schwazer ai media: “Aiutateci con i vostri titoli, difendete lo sport, Alex deve andare all’Olimpiade perché è innocente“.
17.18 – Ancora una dura accusa di Donati: “A La Coruna abbiamo preferito arrivare secondi, perché le pressioni erano tali che avevo paura gli alzassero i cartellini rossi nel finale“.
17.15 – Donati in lacrime: “Questo ragazzo si è messo in gioco con un coraggio che voglio vedere quante persone hanno. Io l’ho aiutato, conosco il mio mestiere, consentitemi un piccolo atto di superbia. Dopo tre mesi me ne sono accorto: Alex è un super asso“.
17.13 – Pesanti rivelazioni di Donati: “Nelle mail Alex veniva ricattato, chiedendo soldi, per la precisione 3mila euro, pena la squalifica al Mondiale di squadre a Roma“.
17.11 – Donati: “Non sono il tipo che parlo a vanvera, sono in grado di dimostrare quanto affermo. Ho ricevuto anche una serie di mail tra fine aprile e inizio maggio: le ho sottoposte a diverse persone, tra cui il responsabile europeo della Wada, perché io ho avuto un rapporto con la Wada nonostante quanto è stato detto da qualcuno. Queste persone hanno interpretato queste mail come un ricatto“.
17.09 – Prosegue Donati: “Mi rivolgo a Coe, che deve segnare la differenza tra il prima e il dopo. Per la Iaaf tutto era apposto per il suo ritorno, la federazione italiana l’ha convocato per la Coppa del mondo a squadre tra mille polemiche, e io mi chiedo se non fossero veicolate queste polemiche“.
17.08 – Ancora Donati: “C’è volontà di spazzare via un atleta e il mio lavoro con lui“.
17.07 – Prende la parola il tecnico Sandro Donati: “C’è una controprova che spiega tutto. Nei giorni precedenti al Mondiale di squadre a Roma, la Iaaf improvvisamente ha raccolto segnalazioni che venivano dall’Italia, da soggetti con i quali ho avuto a che fare negli anni Ottanta, sul test del 13 marzo effettuato sulle strade di Roma”.
17.05 – “Se tra un anno mi danno ragione non me ne frega niente. Io voglio andare all’Olimpiade e vincerla, perché non mi sono dopato e ho dimostrato di essere il più forte“, conclude Schwazer.
17.02 – Prende la parola Schwazer: “Non ho tanto da dire. Continuo ad allenarmi in questi giorni perché per vincere l’Olimpiade non c’è bisogno di doping. Io non mi sono dopato quindi questa sostanza o qualcuno me l’ha messa nei giorni precedenti o la provetta è stata manipolata. Siamo in attesa“.
16.59 – “La novità è che noi andiamo a Losanna in queste ore, confidiamo che il Tas si mostri competente per una decisione cautelare. Bisogna valutare la mancanza di negligenza da parte di Schwazer, sottopostosi a 60 controlli in questo periodo per il rientro“, conclude il legale.
16.56 – Duro attacco dell’avvocato: “E’ chiaro e lampante che c’è stata una ingerenza esterna fortissima in questo disegno di non far gareggiare Alex a Rio, punire Donati e anche Schwazer“.
16.52 – “Io mi chiedo perché non ci sia stata comunicata la positività il 15 maggio, dopo i nuovi esami sul campione. Perché comunicandoci tutto il 21 giugno ci hanno messo in condizioni di fare una rincorsa per difenderci. Lunedì abbiamo presentato istanza al Tna, ieri notte al Tas. Io mi chiedo e vi chiedo perché“, si domanda l’avvocato di Schwazer in modo retorico.
16.48 – Ancora il legale di Schwazer: “Noi produciamo una serie di documenti tecnici e scientifici che dimostrano l’estraneità di Alex a un processo dopante. Anche la normativa Iaaf e Wada sostengono che un atleta che dimostra di non avere negligenza e colpa non va punito“.
16.44 – Prosegue l’avvocato: “Questa vicenda lede i diritti di Alex, perché non c’è stato tempo per difendersi, neppure davanti alla giustizia sportiva. In questa sede non voglio parlare di risarcimento danni che ci saranno domani o dopodomani in sede di giustizia ordinaria, a noi oggi interessa processo sportivo“.
16.40 – Comincia la conferenza stampa, prende la parola l’avvocato di Alex Schwazer: “Abbiamo una forte convinzione e una volontà di andare avanti, lavoriamo sulla assoluta certezza dell’innocenza di Alex. Lavoriamo giorno e notte. Ci sono dei fatti nuovi, se ne sta interessando la Procura“.