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DALL’INVIATO A RIO DE JANEIRO
Un altro tris olimpico per diventare immortale. Il fulmine Usain Bolt è un cannibale. Prende tutto lui, lascia le briciole agli avversari. Anche quando non corre al massimo delle sue enormi potenzialità, come è successo nella finale dei 100 metri allo stadio Engenhao di Rio de Janeiro chiusa in 9”81, lo sprinter giamaicano non perde mai il controllo della situazione. Tiene d’occhio gli avversari, si assicura che siano dietro, taglia il traguardo ed esulta. Una scena già vista a Pechino e poi Londra e ancora una volta a Rio de Janeiro.
All’Olimpiade conta solo la medaglia d’oro e Bolt ne ha già vinta un’altra, la settima dopo le triplette di Pechino 2008 e Londra 2012 (100, 200 e 4×100). Ora il giamaicano sogna l’en plein anche in Brasile “per diventare immortale”, un’ambizione decisamente realistica. Perché in Brasile Usain compirà 30 anni domenica prossima, 21 agosto, e chiuderà la sua carriera a cinque cerchi, ma prima vuole prendersi tutto e nei 100 ha dimostrato di poterlo fare.
“Mi mancano due ori per entrare tra i grandi della storia – ha spiegato Bolt – Sono proprio curioso di sapere che cosa potrà succedere in questi giorni. Darò il massimo sui 200 metri, come sempre”. Il massimo per vincere altri due ori, diventare immortale e magari strappare qualche altro record.
Perché Bolt non si accontenta mai. “L’aver accorciato il tempo tra semifinale e finale dei 100 mi è sembrato ridicolo – ha osservato in tono polemico con gli organizzatori alla fine della gara più veloce – avevo le gambe stanche, altrimenti avrei potuto correre più veloce”.
Recriminazioni alle spalle, Bolt deve già concentrarsi per le prossime gare. Giovedì c’è la finale dei 200, venerdì la staffetta 4×100 (entrambe alle 22.30, ora brasiliana, le 3.30 di notte in Italia). “Sono curioso di vedere cosa posso fare”, ha sorriso il giamaicano, che non pensa ancora al futuro: “Resterò sempre nel mondo dello sport – ha spiegato – Cercherò di dare tutta l’energia che possiedo. La mia speranza è diventare fonte di ispirazione per i giovani che cominciano un percorso”.
Ma per questo Usain ha tanto tempo di fronte. Nei prossimi giorni il fulmine Usain deve portare a termine un altro impegno: scrivere un’altra pagina di storia dell’atletica mondiale per diventare Bolt l’immortale.
Sportface/Italpress