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DA RIO DE JANEIRO
Due mamme, due amiche, due compagne di nazionale e campionesse olimpiche. A Rio, in un pomeriggio memorabile, lo skeet si colora dāazzurro grazie a Diana Bacosi e Chiara Cainero, oro e argento nella finale dellāOlympic Shooting Centre. Unāimpresa mai riuscita nella storia del tiro a volo italiano, che pure oggi puĆ² festeggiare lo storico sorpasso sugli Stati Uniti nel medagliere all-time della disciplina.
Bacosi e Cainero, due mamme āin carrieraā che hanno fatto emozionare lāItalia. Con fatica, tanta fatica, e molti sacrifici. Il piĆ¹ grande ĆØ anche il piĆ¹ scontato: āLasciare mio figlio a casaā, come ammette la Diana trovando il pieno assenso dellāamica Chiara, a pochi passi dalle due bandiere tricolori che sventolano nel cielo di Rio de Janeiro.
Mentre loro sparavano di fronte al presidente del Comitato olimpico internazionale Thomas Bach e al numero uno del Coni Giovanni MalagĆ², mai cosƬ felice dallāinizio dei Giochi brasiliani, Mattia (7 anni, figlio della Bacosi) ed Edoardo (due anni e mezzo, figlio della Cainero) erano davanti a un televisore, a dieci mila chilometri di distanza, con un desiderio diverso dalle medaglie sognate dai milioni di italiani incollati alla tv: poter riabbracciare Diana e Chiara il prima possibile.
Lo stesso desiderio, peraltro, delle mamme Bacosi e Cainero. āDedico a Mattia questa medaglia ā ha dichiarato Diana ā Non vedo lāora di tornare a casa e abbracciarlo. Voglio passare piĆ¹ tempo possibile con lui finchĆ© non riprenderĆ la scuola: quando lāho sentito prima ballava ed esultava, spero sia contento di vedere mamma con la medaglia, mi prenderĆ anche questa per giocare, come fa sempreā.
Anche per la Cainero ā a Rio insieme al marito, ai genitori e agli zii ā non sarĆ semplice, visto che il piccolo Edoardo ĆØ in Sicilia con i nonni e la cognata: āStasera festeggerĆ² con la mia famiglia a Casa Italia e poi spero di dormire ā ha rivelato con un sorriso la friulana ā visto che non ci riesco da due mesi. Ma poi voglio volare da mio figlio. Per noi mamme ĆØ difficile: riusciamo a gestire tutto se siamo messe nelle giuste condizioni organizzative, ma alla fine in camera dāalbergo siamo sole e a volte non riesci a vedere tuo figlio neppure su Skype perchĆ© ti manca. Non ĆØ facile: i bambini capisconoā.
Di certo Mattia ed Edoardo capiscono anche lāamore immenso delle loro mamme. Due amiche che oggi hanno scritto la storia del tiro a volo e dello sport italiano, facendo meglio persino del mito dello skeet, lāamericana Kimberly Rhode, al sesto podio consecutivo ai Giochi Olimpici ma per una volta costretta ad accontentarsi del bronzo. āĆ stato molto difficile affrontare Chiara in finale ā ha spiegato Diana ā Cāera tutta la tensione e cāerano i sacrifici fatti in questi anni. Io e lei siamo amiche anche fuori dal tiro, ci rispettiamo moltissimo e ci vogliamo bene. Alla fine ho guardato il tabellone, cāera scritto medaglia dāoro vicino al mio nome e sono scoppiata piangere. Peccato, avrei voluto fare una corsa come quella di Benelli (campione olimpico ad Atene 2004 e adesso tecnico della nazionale, ndr), invece mi sono bloccataā.
Contenta Diana, contenta anche Chiara. Che un oro olimpico lo aveva giĆ vinto, a Pechino 2008. E stavolta, arrivata in finale con un percorso netto in semi (16 piattelli su 16), si ĆØ preoccupata piĆ¹ di consolare lāamica giĆ in lacrime che della concentrazione per lāatto conclusivo, cominciato con due errori nei primi quattro colpi. āMa io sono felicissima ā ha rivelato la Cainero ā Lo ero giĆ prima della finale e lāho detto a Diana. Questo argento vale come un oro. Se arrivo fino a Tokyo? Se avrĆ² la forza e le capacitĆ , se lo meriterĆ², perchĆ© no?ā.
Del resto, come ricorda anche la Bacosi, āmai rinunciare ai propri sogniā. E se lo dicono due mamme campionesse olimpiche, cāĆØ da crederci.