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“Dopo due argenti olimpici, l’unico sogno è l’oro. Sono convinto di vincere, ho i mezzi per farlo”. Clemente Russo non si nasconde in vista dei Giochi di Rio che prenderanno il via il 6 di agosto, dove anche i professionisti potranno essere protagonisti sul ring. “Aprire il torneo ai professionisti non funzionerà, sono due sport diversi. E’ come chiamare un calciatore della nazionale per un’olimpiade calcio a 5: non ci capisce nulla, non ha schemi, tempi. Anche Floyd Mayweather prenderebbe mazzate, ci puoi scommettere. L’ho visto sulla mia pelle, ho fatto 5 anni nei professionisti o semiprofessionisti e tornare indietro e’ stato difficile, io sono devastato”.
A 34 anni il pugile azzurro non vuole cedere il passo ai giovani, ma sa di dover temere “la scaltrezza, la velocita’ e la freschezza dei giovani ma a mio favore ho oltre 300 incontri e tre olimpiadi: spero di sapere come affrontarla con la dura preparazione e una bella tecnica. Il futuro? Prima nel pugilato c’era il dei 34 anni, ora e’ stato portato a 40, a Tokyo ci posso pensare, mi spiace non arrivare a Roma 2024”. “Se prendiamo le Olimpiadi a Roma cambiamo le regole“, lo ha interrotto scherzando il presidente del Coni Giovanni Malago’, a cui Russo ha riconosciuto di essere “l’unico presidente che sta vicino a tutti gli sport, dai più piccoli e poveri a quelli più grandi”.