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Avrebbe voluto avere ben altro ruolo a Rio 2016 Gianmarco Tamberi, ma un infortunio alla caviglia gli ha spezzato il sogno d’oro che coltivava da tempo. In Brasile ci sarà comunque, in veste di ambasciatore per la candidatura di Roma 2024. In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport il campione del mondo indoor di salto in alto parla dell’Olimpiade che seguirà da spettatore e dei suoi progetti futuri, con il mirino che è già puntato su Tokyo 2020.
“Il morale va meglio grazie ai miei amici, che mi aiutano ogni giorno. Di notte, però, i pensieri mi perseguitano. Giovedì toglierò il gesso e sogno di trasformarmi in un supereroe e di sentirmi dire che potrò gareggiare a Rio – esordisce Gimbo – Dopo qualche giorno partirò per il Brasile e al rientro in Italia andrò a Pavia, toglierò il tutore e inizierò la riabilitazione. Dovrei tornare a saltare dopo tre mesi e mezzo, ma non voglio forzare i tempi. Il primo obiettivo? Il Mondiale di Londra 2017”.
Tornando all’incidente di Montecarlo, Tamberi assicura di non avere nulla da rimproverarsi: “Non potevo accontentarmi di quel 2.39. Sara Simeoni mi ha criticato per aver provato il 2.41? Sono sicuro che prima di vincere l’oro a Mosca 1980 avrebbe fatto lo stesso. Penso che le sue siano state parole di rammarico per ciò che mi è accaduto – prosegue il marchigiano – Ora devo guardare oltre: ‘Road to Tokyo 2020’, come del resto mi sono scritto sul gesso”.
All’Olimpiade brasiliana sarà spettatore d’eccezione e Tamberi spiega le sue sensazioni sui prossimi Giochi, a cominciare dalla squadra italiana dell’atletica: “È un team giovane, che dovrà fare esperienza – commenta “Gimbo” – Ho grandi speranze nelle marciatrici e in Alessia Trost, che ha un potenziale infinito: sta attraversando un momento difficile, deve solo sbloccarsi. È una ragazza d’oro; siamo cresciuti insieme e per questo ho chiesto a mio padre di seguirla a Rio come allenatore. Chi vincerà senza di me nel salto in alto? Per vincere spero servirà un 2.48, così non avrò rimpianti… Direi che il favorito è Bondarenko, poi dico Drouin e Kynard. Il caso Russia? Difficile giudicare: da una parte è giusto dare un segnale forte, dall’altro escludi atleti che non sono mai risultati positivi ed è dura da digerire. Bolt? La nostra disciplina sopravvive grazie a lui, perché tutti gli altri messi insieme non valgono quanto Usain”.
A Rio non ci sarà solo l’atletica e “Gimbo” seguirà da appassionato anche altre discipline: “Guarderò sicuramente il basket e gli Usa in particolare, anche senza LeBron James e Steph Curry. Ho intenzione di seguire un po’ di tutto, tranne il golf: molti dei giocatori più forti hanno rinunciato. Ma che ci sta a fare l’Olimpiade? Per quanto riguarda gli Azzurri – prosegue Tamberi – tiferò per Gregorio Paltrinieri, che è fortissimo: farà gridare di gioia l’Italia come avrei voluto fare io. Federica Pellegrini portabandiera? Scelta corretta, è l’atleta più rappresentativa. A Tokyo candido invece Greg”.
Tra una gara e l’altra Gianmarco avrà anche un ruolo ufficiale come ambasciatore di Roma 2024: “Sarebbe fantastico avere un’Olimpiade in casa a 32 anni di distanza, anche se non tutto è rosa e fiori e ci sono problemi da risolvere. Proverò a dare una mano per quanto posso”, conclude il marchigiano.