“Noi vogliamo Alex Schwazer all’Olimpiade di Rio“. Questa la petizione apparsa oggi, lunedì 4 luglio, sul sito www.charge.org, accompagnata dall’hashtag #IOSTOCONALEX alla vigilia delle controanalisi che dovranno confermare o smentire la positività del marciatore altoatesino agli steroidi anabolizzanti, riscontrata a metà maggio nel secondo controllo dell’esame antidoping a sorpresa effettuato il primo gennaio a Vipiteno.
Una storia inattesa, dopo il rientro di Schwazer dalla squalifica per l’utilizzo di EPO scoperto alla vigilia dei Giochi Olimpici di Londra, e ancora da chiarire. In un primo momento, infatti, il test antidoping effettuato dal marciatore altoatesino aveva dato esito negativo. Il riesame della provetta disposto dalla Federazione internazionale di atletica leggera (Iaaf) il 12 maggio, quattro giorni dopo la vittoria di Schwazer al Mondiale di marcia a squadre di Roma, ha rilevato una quantità di anabolizzanti superiore alla norma e per questo l’azzurro, già al centro di diverse polemiche per il rientro alle gare e attaccato anche da alcuni compagni di squadra come Gianmarco Tamberi, è stato sospeso in attesa del risultato delle controanalisi, fissate per domani, martedì 5 luglio, a Colonia.
Chi è rimasto al fianco di Alex, intanto, ha voluto lanciare una petizione. “Voglio supportare Alex Schwazer nella lotta per la giustizia e la verità – si legge nel testo che in poche ore ha raccolto alcune centinaia di adesioni – La notizia che è stato trovato positivo agli steroidi anabolizzanti mi ha reso triste. Avendo già fatto un errore con l’utilizzo dell’EPO, non posso credere che abbia assunto sostanze illecite ancora una volta. Dopo una squalifica di quasi quattro anni, ha vinto la 50 km nel Mondiale di marcia a squadre di Roma lo scorso 8 maggio”.
“Sembra che qualcuno voglia intenzionalmente lasciarlo fuori dall’Olimpiade – si legge ancora nel testo della petizione – Finora ci sono solo sospetti e Alex cerca di provare la sua innocenza. […] Chi truffa una volta, truffa sempre? Non è così. Non in questo caso. […] Dopo aver visto quanto sta male (era ovvio guardando la conferenza stampa), ho deciso di supportarlo con questa petizione. C’è qualcosa di sbagliato. Non so cosa è realmente accaduto, ma sono sicuro che lui è innocente. Anche prima della gara di Roma, alcuni atleti hanno provato a tenere Alex fuori dai campionati mondiali. Per questo mi chiedo: chi è il vero truffatore in questo caso?“.
“Sono il suo allenatore – ha scritto Alessandro Donati nei commenti alla petizione – ho trascorso la mia vita lottando per il doping, per questo sono stato emarginato per anni dalle istituzioni sportive, posso garantire l’assoluta pulizia di Alex e l’incredibile CONTRASTO tra lo ‘strano’ controllo dell’1 gennaio e i risultati di altri 14 controlli antidoping della Iaaf e di 35 test ematici a sorpresa fatti dall’ospedale pubblica San Giovanni di Roma“.