La boxe, come al solito, incrocia culture, tradizione e storia. Non può non essere il caso di Oleksandr Usyk, pugile campione del mondo, detentore delle cinture WBA, WBO, IBF e IBO dei pesi massimi. Oltre al carattere eccentrico del pugile ucraino, non può non sfuggire anche un look caratteristico. In occasione del primo match contro Anthony Joshua, ad esempio, si presentò alla cerimonia del peso vestito come il Joker di Joaquin Phoenix, stessa giacca, stessi colori. Se l’abbigliamento affonda le radici nella cultura americana, la capigliatura invece è una celebrazione delle sue origini. Il taglio di capelli di Usyk si chiama Oseledets e si tratta di una stretta ciocca di capelli al centro del capo completamente rasato. Una capigliatura tipica dell’Ucraina sin dall’alto medioevo, ma che è nota soprattutto per essere il segno distintivo dei cosacchi ucraini nel sedicesimo e diciassettesimo secolo. Non è una novità e il fatto che Usyk abbia sfoggiato l’Oseledets anche contro Joshua non va interpretato come un segno bellicista riguardo alla Russia e alla difficile situazione in Ucraina.
Semplicemente, si tratta di un tributo alla storia del suo paese, come lo è l’abito tradizionale indossato in conferenza stampa. Usyk ha sempre combattutto con questa capigliatura, anche quando era dilettante e lo sa bene il nostro Clemente Russo che lo sfidò due volte tra Pechino e Londra ai Giochi Olimpici. Stavolta, però, inevitabilmente può assumere un significato diverso. Fino a pochi mesi fa Usyk aveva dovuto prendere le armi per unirsi alle forze armate ucraine impegnate nella difesa dall’aggressione russa. Poi il congedo per la preparazione. Una scelta promossa anche dal sindaco di Kiev Vitaly Klitschko, ex campione del mondo dei pesi massimi: “Avere la bandiera ucraina alzata durante un collegamento televisivo e il nostro inno suonato prima di un match che in tantissimi vedranno fanno del nostro connazionale una specie di ambasciatore del nostro paese nel mondo. Le sue azioni potrebbero attirare più attenzioni sul nostro stato attuale, sulla nostra economia ridotta a zero e su una popolazione costretta a combattere per vivere“, disse al Telegraph. Un campione, un ambasciatore, col carisma e la capigliatura di un guerriero.