Il tempio del pugilato di Buenos Aires potrebbe essere demolito. Si tratta dell’iconico Luna Park argentino è stato teatro di alcune tra le più grandi imprese della boxe. L’impianto è stato costruito nel 1930 ed è entrato in piena funzione quattro anni dopo, nel 1934, ospitando una serie di eventi differenti all’interno della sfera culturale. Non solo manifestazioni sportive, ma anche spettacoli teatrali e concerti. Il primo grande evento ospitato dal Luna Park non è infatti legato al mondo dello sport, ma si trattava della camera ardente del cantante e attore locale Carlos Gardel. Nel corso degli anni, l’immobile si è esteso anche al basket alla pallavolo, espandendosi fino ai livelli nazionali dei due sport.
Il pugilato argentino inizia a fare tappa fissa al Luna Park a partire dal 1956, su volere del proprietario dell’epoca, Tito Lectoure, figlio del fondatore del Luna Park un grande appassionato dello sport di combattimento. La struttura viene prima utilizzata dai campionati locali, ma nel corso degli anni arrivano anche star internazionali, con incontri sempre più importanti in programma. Gregorio Peralta e Oscar ‘Ringo’ Bonavena si sfidarono lì per il titolo nazionale di pesi massimi del 1965. La struttura registrò il proprio picco di affluenza, per un totale di 23.500 spettatori, con più della metà delle persone in piedi. Il Luna Park, infatti, metteva a disposizione solo 11.000 posti a sedere. Successivamente, Carlos Monzon difese a Buenos Aires il proprio titolo mondiale, combattendo presso ‘il tempio’ diverse volte e diventando un mito del pugilato non solo argentino, ma a livello mondiale. Negli anni, gli incontri di pugilato non hanno mai smesso di usare l’edificio come proprio palcoscenico. Proprio al Luna Park, alcuni anni dopo, l’eroe calcistico della Nazionale argentina e del club partenopeo Diego Maradona festeggiò il primo matrimonio con Claudia Villafane. Correva l’anno 1987 e a Buenos Aires era presente, insieme allo sposo, anche l’intera delegazione del Napoli.
I motivi della demolizione
I media locali evidenziano una clausola di concessione per 40 anni, approvata il 16 ottobre, a beneficio di Live Nation Entertainment come motivo della demolizione. La consegna del Luna Park al nuovo gestore è attesa per gennaio del prossimo anno. La multinazionale statunitense avrebbe la possibilità di costruire un nuovo edificio al posto del Luna Park, che dal 2007 è monumento nazionale. Per costruire il nuovo immobile, sono stati stanziati 34 milioni di dollari. L’obiettivo è quello di estendere la capienza dagli attuali 9.000 a 13.000.
L’attività della struttura non si è fermata dal 1934, 90 anni fa. La popolazione e la stampa argentina critica l’Arcivescovato della Città di Bueno Aires e l’Associazione Civile Salesiana, che sono gli attuali proprietari del Luna Park e che hanno permesso la concessione. La vedova di Tito Lectoure, lo storico proprietario dell’edicifio, aveva infatti lasciato la struttura in eredità ai due gruppi al momento della morte. E’ prevista una modifica anche per quanto riguarda le facciate, in modo da garantire una zona di accesso migliore per spettatori e veicoli.
Il destino del Luna Park, tuttavia, non è ancora segnato e la struttura originale potrebbe rimanere in piedi. Si attende infatti l’intervento della Commissione nazionale per i monumenti, data l’importanza del Luna Park per la cittadinanza argentina. Inoltre, potrebbe venire coinvolto anche Papa Francesco. Secondo l’accordo sull’eredità della vedova Lectoure, il Pontefice avrebbe l’ultima parola sul destino dello storico edificio. In difesa del Luna Park, dunque, Bergoglio potrebbe rappresentare l’ago della bilancia.