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A pochi giorni dalla stangata da parte della Wada nei confronti della Russia, bandita dalle competizioni internazionali per i prossimi quattro anni per lo scandalo doping, iniziano ad arrivare le prime indiscrezioni riguardo la partecipazione degli atleti a Tokyo 2020. Nonostante la squalifica, infatti, gli atleti russi che “si dimostreranno puliti” potranno comunque gareggiare come atleti neutrali.
A rompere il ghiaccio ci ha pensato il segretario della Federazione russa di pugilato, Umar Kremlev, che ha parlato ai microfoni dell’agenzia Ria Novosti: “I nostri pugili hanno presso la decisione di non andare ai giochi. Per noi la cosa più importante è che i nostri pugili possano gareggiare sotto la bandiera russa e che si senta il nostro inno. Senza questo non ha senso partecipare“.
Immediata però la precisazione di Pavel Kolobkov, ministro dello Sport russo: “Saranno necessarie ulteriori consultazioni. Apprezzo il patriottismo dei pugili, ma è troppo presto per fare dichiarazioni. D’altronde il verdetto della Wada non è ancora entrato in vigore”.
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