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L‘International Boxing Federation, riferimento mondiale della boxe, ha chiesto ufficialmente la riammissione degli atleti russi nelle competizioni internazionali, e la rimozione del ‘bando’ deciso nei loro confronti, da molte discipline, dopo l’invasione russa dell’Ucraina. L’IBA è stata essa stessa sospesa dal Comitato Olimpico Internazionale (Cio) dal 2019 per diversi scandali di corruzione con il pugilato che rischia di scomparire dal programma dei Giochi Olimpici dopo Parigi 2024. “Lo sport e’ fuori dalla politica: dove inizia, la politica finisce – le dichiarazioni del presidente dell’Iba, Umar Kremlev -. E’ giunto il momento di consentire a tutto il resto degli atleti di Russia e Bielorussia di partecipare a tutte le competizioni ufficiali dei loro sport, così che possano rappresentare i loro paesi”. “Sia il Cio che le federazioni internazionali devono proteggere tutti gli atleti – ha detto ancora Kremlev – e non dovrebbero esserci discriminazioni basate sulla nazionalità . E’ dovere di tutti noi tenere lo sport e gli atleti lontani dalla politica”. Dichiarando la sua neutralità sulla questione russo-ucraina, l’IBA ha fatto sapere che i pugili ucraini potrebbero partecipare ai Campionati Europei Juniores in Italia di inizio ottobre, dopo aver sospeso domenica scorsa la federazione ucraina di pugilato per motivi controversi. Per quanto riguarda il Cio, fin dalla scorsa primavera, ha indicato che valutera’ “passo dopo passo” le sue raccomandazioni contro russi e bielorussi, e valuterà l’opportunità di una loro eventuale partecipazione all’Olimpiade del 2024.
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