Per un giorno, sulla sezione commenti del podcast ‘Most Valuable Podcast’, il calendario è tornato indietro nel tempo al 1° agosto 2024. A sei mesi di distanza dal match di Parigi 2024 tra Imane Khelif e Angela Carini, dopo le recenti parole distensive dell’algerina verso l’azzurra, è riesplosa la polemica sul ritiro della pugile italiana sul ring francese dopo pochi istanti di combattimento. Protagonista stavolta è Micol Di Segni, fighter MMA, campionessa del mondo IMMAF, con un passato in alcune promotion internazionali come Cage Warriors, Brave CF, Ares FC e Dana White Contender Series. “Stai ad un’Olimpiade a rappresentare il tuo paese e ti butti per terra dopo due cazzotti?”, esordisce Di Segni, che poi aggiunge: “A 66 kg questo vuol dire che hai fatto sparring con gli uomini per tutta la vita, Imane Khelif fa i ritiri ad Assisi con la nazionale di pugilato, Carini si era già allenata con lei, tutte si erano allenate con lei e ci si erano fatte la doccia insieme, sapevano benissimo se era una donna o un uomo“, le sue parole in riferimento ai dubbi di alcune celebrità sul sesso dell’algerina, esclusa dai Mondiali IBA (federazione estromessa dal movimento olimpico) ma ammessa senza problemi ai Giochi Olimpici dal Cio che confermò come Khelif fosse “nata donna” e fosse “stata registrata come donna” alla nascita.
“Quello che hanno fatto a quell’atleta è stata una cosa schifosa, sono felice di vedere che ha avuto il coraggio di trasformare le polemiche, l’odio, il fastidio nella vittoria dell’Olimpiade. Poi è finita in copertina su Vogue – ha aggiunto Di Segni –. Ho litigato con delle colleghe di Albuquerque, mettevano post tremendi dicendo che gli uomini non dovrebbero combattere con le donne e sono la prima a dirlo. Faccio sparring con gli uomini e gli uomini fanno male, un cazzotto preso da un uomo di 60 kg non è un cazzotto preso da una donna di 60 kg. Quindi dico: ha preso i cazzotti tutta la vita, si è probabilmente già allenata con questa ragazza, sta facendo la scena, ha sentito la sigla di qualche programma, il profumo di Barbara D’Urso e secondo me è stata mal consigliata”.
Nei commenti, appunto, è apparsa la risposta di Angela Carini, reduce dalla vittoria dell’ottavo campionato italiano: “Siete così mossi dall’odio e dalla frustrazione che non sapete più cosa dire e inventare ancora e ancora. L’unica cosa è quella di divulgare odio e cattiveria. Ma prima di parlare di me, percorrete la mia vita. Io non sarò mai come voi, e le persone come voi non mi feriranno mai. Buona giornata”. Poi, rispondendo ad un utente: “Non mi ritengo una vittima e non lo sarò mai, ma dinanzi all’odio e alla vostra frustrazione e alla voglia di divulgare notizie false, visto che parlate ma non dite una cosa giusta, non sto in silenzio”. E ancora, rivolgendosi ai titolari del podcast: “Avete permesso ad un’atleta di deridere un’altra atleta, avete permesso di divulgare notizie non vere solo per cercare un briciolo di notorietà”. Quindi la replica di Di Segni: “Non ho deriso nessuno e non ho divulgato alcuna notizia che non fosse già ampiamente dibattuta. Sono disposta ad un confronto, quando vuoi e dove vuoi”. Potrebbe esserci quindi un altro capitolo, l’ennesimo, di una vicenda che non si è chiusa a Parigi.