Lacrime di gioia e non solo. Imane Khelif sarà medaglia sicura alle Olimpiadi di Parigi 2024 nei 66 kg. La pugile algerina – dopo le enormi polemiche a seguito del match con Angela Carini – batte ai punti (5-0) per decisione unanime l’ungherese Luca Hanna Hamori e scoppia a piangere all’uscita dal ring.
All’Arena Paris Nord sventolano numerose bandiere algerine, dopo le proteste (che hanno interessato anche la politica mondiale) sull’ammissione della pugile per via della sua squalifica ai Mondiali 2023 per dei livelli di testosterone giudicati eccessivi dall’IBA. Khelif – che rispetta pienamente i criteri del CIO sull’accesso alle gare femminili – lavora con il jab, sfruttando il maggior allungo. Poi è brava a tenere il centro del ring e a doppiare il colpo. L’ungherese nel primo round riesce comunque a trovare in alcune circostanze la figura, ma non basta per convincere i giudici che assegnano cinque 10-9 all’avversaria di Carini. Il copione non cambia. Khelif si aggiudica senza problemi anche il secondo round, con un giudice che vede persino un 10-8. Un verdetto esagerato, ma che non cambia la sostanza.
Per vincere Hamori ha bisogno di mettere ko Khelif, ma il round non offre particolari sorprese, se non qualche clinch ruvido (per Khelif anche un punto di penalità ). Alla fine c’è anche un abbraccio tra le due pugili. E dopo giorni difficili, Khelif scoppia in lacrime in un pianto liberatorio con il tecnico Pedro Diaz. Nel prossimo turno Khelif dovrà vedersela contro Janjaem Suwannapheng, pugile thailandese. Nella peggiore delle ipotesi sarà medaglia di bronzo.
“È una questione di dignità e onore per ogni donna. Tutto il popolo arabo mi conosce da anni. Per anni ho fatto boxe nelle competizioni della federazione internazionale, loro sono stati ingiusti con me. Ma io ho Dio”. Queste le parole di Imane Khelif, mentre piange a dirotto a seguito della vittoria.