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La bandiera russa sventola a Nuova Delhi, teatro dei Mondiali di boxe femminile, ma dell’inno di Michalkov nemmeno una traccia. Anastasia Demurchian ha conquistato l’oro dei superwelter battendo in finale l’australiana Kaye Scott e ha festeggiato sventolando la bandiera del suo paese. In chiusura di premiazione, però, ecco la sorpresa: le note dell’inno della federazione russa hanno lasciato posto al Piano Concerto N.1 di Tchaikovsky, che veniva suonato durante i Giochi di Tokyo, quando i neutrali del comitato olimpico russo salivano sul gradino più alto del podio. L’episodio ha mandato su tutte le furie i dirigenti e i tecnici russi. “Quanto è successo ci ha dato molto fastidio – le parole di Mutalibov, citate dalla Tass -, perché avremmo voluto che la premiazione della nostra atleta si fosse svolta normalmente, come le altre. Invece è successo questo, e spero si sia trattato di un equivoco. Certi errori non dovrebbero accadere, non so come sia stato possibile. Organizzatori e Iba ci hanno garantito che investigheranno al riguardo”. In seguito alle polemiche Demurchian è stata richiamata sul podio, da sola, e premiata di nuovo questa volta con l’unno giusto. La presenza della Russia ai Mondiali di boxe ha portato al boicottaggio di undici federazioni.
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