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Lo avevamo lasciato sul ring di Milano, poco più di un anno fa quando, dopo il verdetto unanime che lo vide vincitore contro Bregeon, urlò il nome di Tommy McCarthy. Fabio Turchi, pugile fiorentino dei massimi leggeri, in carriera ha perso solo contro di lui e nell’aprile del 2021 chiedeva a gran voce un rematch contro l’inglese per il titolo europeo. Un anno dopo è cambiato tutto. Contesto e prospettive. E stasera, mentre la Nazionale di Mancini sfida i leoni di Southgate a Watford, a Wembley c’è un’altra Italia-Inghilterra. Fabio Turchi affronta il britannico Richard Riakporhe per l’eliminatoria al titolo mondiale IBF dei pesi massimi leggeri: chi vince, si regala la chance iridata contro il campione in carica, che al momento è il 37enne lettone Mairis Briedis. Ma il prossimo 2 luglio c’è la difesa contro il 26enne Jai Opetaia e Fabio Turchi vuole assistere al match da spettatore interessato. Prima c’è da pensare a Riakporhe: “Penso che sia un match equilibrato, ho molta stima per lui come pugile e come uomo, sono sicuro che sabato sera avremo una grande battaglia”, spiega il fiorentino che in conferenza stampa come al suo solito non manca di rispetto all’avversario. Riakporhe invece è più spavaldo, non sempre è un buon segnale: “Fabio si farà male, cercherò il ko”. Parola al ring, dopo il rinvio del primo incontro a causa dei postumi da Covid per Fabio che vuole dimostrare di essere tra i più forti cruiser in circolazione.
La sconfitta contro McCarthy per split decision non gli è mai andata giù. Ora c’è la possibilità di chiudere un cerchio e aprirne un altro. Non contro McCarthy, che prima di battere Turchi aveva combattuto solo una volta per un titolo – l’intercontinentale WBA – perdendo prima del limite. Contro chi? Richard Riakporhe. Appunto, un cerchio da chiudere. Di fronte c’è un pugile imbattuto. Trentadue anni, quattordici incontri e quattordici vittorie, nove delle quali per ko. E soprattutto più colpi duri presi fuori dal ring che dentro. All’età di 15 anni fu accoltellato da un rapinatore che gli chiese il telefono: “Neanche ce l’avevo, ma per orgoglio risposi di no. Mi risvegliai con la maschera dell’ossigeno”. Sarà lui l’ostacolo per il pass mondiale. Entrambi hanno il colpo del ko. Il vantaggio in allungo di Riakporhe sarà il grande rebus da risolvere per Turchi chiamato a ricercare la corta distanza. Dopo l’opportunità capitata a Mohammed Obbadi, c’è un altro italiano pronto a riprovarci. La storia è lì ad un passo.
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