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Saliranno sul ring il 30 aprile, ma la storia Katie Taylor e Amanda Serrano l’hanno scritta già il 27 gennaio del 2022, quando il super promoter Eddie Hearn ha annunciato il Madison Square Garden come teatro dell’incontro di unificazione di tutte le cinture dei pesi leggeri. Per la prima volta, la Mecca della boxe ospiterà un incontro di boxe femminile come main event. Un muro che cade, una pagina di storia da scrivere per quello che Hearn ha furbescamente descritto come “il più grande incontro di boxe femminile della storia“. Verità ? Forse no. Di certo, è la più grossa opera di promozione di un incontro tra boxeuse di tutti i tempi, con la complicità del solito Jake Paul che di Amanda Serrano è promoter e amico. Lui, ex youtuber capace di riempire gli stadi per incontri al limite del farsesco contro atleti di mma, ci sa fare ed è innegabile. O si ama, o si odia. Ma la freschezza portata da Paul al mondo della boxe è innegabile e dopo la vita da pugile, c’è quella da promoter. Poi se va a braccetto con la Matchroom, ecco che i presupposti per il grande evento ci sono tutti. “Quando l’abbiamo annunciato, ci hanno riso dietro. Sarà bellissimo vedere avverare tutto ciò in cui crediamo“, dice Hearn. Tutti ad attendere Taylor e Serrano. E dietro di loro, a fare da undercard in vista del main event, tutti pugili di grande rispetto. C’è Liam Smith che proverà a riaffacciarsi nei piani alti dei superwelter contro Jessie Vargas. C’è Austin Williams, 25 anni e una carriera da scrivere e con un’imbattibilità da difendere contro l’altro imbattuto Chordale Booker.
E poi ci saranno loro, le protagoniste sul ring che fu di Muhammad Ali e Joe Frazier. Katie Taylor ha 35 anni, la calma olimpica di chi i Giochi li ha vinti, a Londra nel 2012, e un passato nel mondo del calcio. Per lei anche un gol contro l’Italia con la maglia della Nazionale irlandese nel 2007. Ma la vita la conduce sul ring e appende gli scarpini al chiodo presto. Professionista dal 2016, 20 vittorie su venti, sei delle quali prima del limite. Non vince per ko dal 2019 quando riuscì ad imporsi su Rose Volante alla nona ripresa. Subito dopo però trova le vittorie più prestigiose della sua carriera. Nel giugno 2019 esordisce al Madison Square Garden (nell’undercard) e vince per majority decision contro l’eterna Delphine Persoon difendendo le cinture IBF, WBA, WBC e WBO nella serata che passa alla storia come quella della storica vittoria di Andy Ruiz contro Anthony Joshua. Un anno dopo c’è la rivincita e la Taylor si conferma nella villa di Hearn, in pieno covid, concedendo la rinvicita e vincendo stavolta per decisione unanime.
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Insomma, il ko power di Katie Taylor non è quello della sua prossima avversaria. Amanda Serrano, nativa di Porto Rico, ha un record di 42 vittorie (30 per ko), una sconfitta e un pareggio. Serrano colpisce e colpisce duro, soprattutto al corpo (chiedere ad Eva Voraberger), quando suona la Borinqueña non ci si può permettere un attimo di disattenzione. E non è un caso se la portoricana in conferenza stampa ha risollevato l’annoso dilemma della lunghezza dei round della boxe femminile. C’è chi vorrebbe allungarli da due a tre minuti. Conseguenze: più ko ma forse anche carriere più brevi. Per Taylor al contrario la questione delle riprese “non farà differenza, l’evento è già iconico così“. L’incontro avrà quindi dieci round da due minuti. Per un muro che cade, ce n’è uno che forse cadrà in futuro, quando il pugilato si sarà arricchito di una pagina di storia e di una campionessa indiscussa in più.
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