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Il “Tank” e la star dei social. Sono famosi e imbattuti, picchiano duro e condivideranno lo stesso ring nella notte tra sabato 22 e domenica 23 a Las Vegas. Le note in comune tra Gervonta Davis e Ryan Garcia però sono finite qui. Ventotto anni il primo, nativo di Baltimora, un’infanzia difficile, 28 le vittorie (26 per ko), zero sconfitte, più di un guaio con la giustizia (l’ex compagna ritirò le accuse per violenza domestica, mentre il prossimo 5 maggio andrà a processo per quattro reati stadali contestati dopo un incidente) e un talento che l’ha subito proiettato al vertice di tre divisioni di peso: superpiuma, leggeri, superleggeri. E Ryan Garcia, 24 anni, californiano di origini messicane (ma non parla spagnolo), quasi dieci milioni di followers su Instagram, qualche lavoro da modello e una battaglia (molto recente, un anno fa) contro uno stato di depressione che l’ha allontanato dal ring per un po’.
Ora è tempo di incrociare i guantoni in quello che è uno dei match più attesi dell’anno. Ma a Las Vegas le carte in tavolo sono radicalmente diverse da quelle che porteranno tra un mese sul ring, uno contro l’altro, il campione indiscusso dei pesi leggeri Devin Haney e il numero 7 pound for pound (The Ring) Vasiliy Lomachenko con in palio tutte le cinture della divisione. Prima di tutto Davis e Garcia non combatteranno per un titolo, nonostante Gervonta sia campione Wba (Regular) dei leggeri.
Il motivo è legato al punto più critico che ha riguardato le trattative per l’organizzazione del match: il peso. Nel 2022 Garcia ha combattuto tra le 138.8 e le 140 libbre, mentre Davis ha gestito il limite dei superleggeri solo una volta in carriera. Gli entourage dei due pugili hanno quindi optato per un compromesso, vale a dire un catchweight a 136 libbre (una in più del limite dei leggeri), con una clausola di reidratazione di 10 libbre. Di cosa si tratta? E’ un vecchio espediente, che conta diversi precedenti nella storia della boxe, e che vieta ai pugili di pesare, il giorno del match, più di un tot rispetto al peso concordato. Nel caso in questione, quindi, nel giorno del combattimento Garcia non potrà pesare più di 146 libbre per non incorrere in sanzioni legate alla borsa prevista sul contratto.
Già la borsa. Quali sono i guadagni previsti per i due pugili? Al momento, come di consueto, non ci sono informazioni rese note da canali ufficiali. Il The Sun, citando il sito Sporting Payout, parla di una borsa garantita di 5 milioni di dollari per Davis. Poco meno per Garcia. Numeri, bisogna chiarire, non ufficiali e da prendere con le pinze e a cui comunque bisognerà aggiungere l’incasso dai pay per view e dagli sponsor, portando il guadagno ad una cifra (molto) più alta. Al resto penseranno loro sul ring. La clausola di reidratazione potrebbe incidere sul rendimento di Ryan Garcia e sposta i favori del pronostico dalla parte di Gervonta Davis. Ma la velocità e la potenza (e i suoi colpi al fegato) del californiano restano fattori da considerare. Tom Brown, il presidente di TGB Promotions (sponda Davis), ha provato a fornire una sintesi: “Questo incontro sarà un classico istantaneo, una guerra totale, un Hagler contro Hearns. La cosa buona è che con Tank Davis, abbiamo Hagler”. Con una clausola di reidratazione in più.
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