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Deontay Wilder è tornato. Due volte sconfitto e imbrigliato tra la furbizia tattica e la classe di Tyson Fury, the Bronze Bomber batte Robert Helenius con un ko al primo round. Un diretto destro spegne la luce al finlandese due volte campione europeo dei pesi massimi e chiude un match che vedeva una differenza di quasi 40 libbre a favore di Helenius. Wilder, numero 1 del ranking WBC, dovrebbe essere designato per l’eliminatoria finale contro Andy Ruiz, reduce dalla vittoria contro Luis Ortiz per decisione unanime.
Il 36enne americano glissa in conferenza stampa: “Sono pronto per chiunque. Che si tratti di Andy Ruiz o Oleksandr Usyk. Deontay Wilder è tornato”. Poi dopo aver rivolto un pensiero ad Helenius (“Spero stia bene”), c’è spazio per la commozione e il ricordo di Prichard Colón, il pugile portoricano che nell’ottobre 2015 finì in coma dopo un incontro. È finita come da pronostico anche la rivincita tra Devin Haney e George Kambosos Jr. Lo statunitense difende le cinture WBA, WBC, IBF e WBO e si conferma campione indiscusso dei pesi leggeri. Kambosos apre il primo round con un bel gancio destro che sembra un avvertimento al rivale: dimentica il primo match.
Ma Haney risponde presente per l’ennesima volta: più veloce, solido a centro ring, forte della fiducia nel suo jab, senza mai sprecare un colpo. Kambosos chiude con il viso sanguinante, logorato per 12 round in un match comunque più spettacolare e divertente del primo. Ora Haney deve decidere: salire di categoria o sfidare le altre stelle dei pesi leggeri. Gervonta Davis, Ryan Garcia e Vasiliy Lomachenko aspettano.
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