![Anthony Joshua e Wladimir Klitschko - Foto quapan CC BY 2.0](https://www.sportface.it/wp-content/uploads/2021/05/Anthony-Joshua-e-Wladimir-Klitschko.jpg)
Anthony Joshua e Wladimir Klitschko - Foto quapan CC BY 2.0
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“Mi stavo godendo il lunedì sera, ho messo a letto i bambini ma poi il telefono ha iniziato a squillare: ‘Hai sentito?'”. Esordisce così Eddie Hearn, direttore della Matchroom Sport e promoter di Anthony Joshua che il 14 agosto dovrebbe sfidare Tyson Fury per la storica unificazione delle corone dei pesi massimi. Condizionale mai così necessario perché dopo l’ufficialità (arrivata solo da parte di Fury) dell’incontro si è presentato un ostacolo che potrebbe far saltare l’attesissimo match previsto in Arabia Saudita. Dopo il pronunciamento del giudice Daniel Weinstein su una controversia inerente ad una clausola del contratto tra Tyson Fury e Deontay Wilder, quest’ultimo ha ottenuto il diritto a sfidare ‘Gypsy King’ in un terzo incontro tra i due da svolgersi entro settembre, cioè almeno un mese dopo la data prevista per il mega derby britannico. “E’ responsabilità loro”, dice Hearn riferendosi al Team Fury ma aggiungendo di essere “fiducioso” sul regolare svolgimento dell’incontro. Ma non solo: “Abbiamo un piano B e un piano C”. Il piano B è Oleksandr Usyk, primo sfidante WBO per il 31enne di Watford. E da ieri sembra che i contatti siano ripresi. Non sembra intenzionato a pagare una penale a Deontay Wilder, Tyson Fury che su Instagram non ha usato mezzi termini: “Wilder mi ha chiesto 20 milioni per farsi da parte. Sembra che dovrò ‘sfondargli’ il cranio un’altra volta“. A rispondere ci ha pensato Malik Scott (entrato nello staff di Wilder): “Non vuole soldi ma solo il sangue“. L’incontro tra Tyson Fury e Anthony Joshua non è mai stato così lontano.
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