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Nicola Adams ha parlato della sua infanzia in un documentario e al Guardian. Queste le parole della pugile inglese: “Avevo deciso di uccidere mio padre, ma non sapevo dove seppellirlo. Sono stata picchiata da mio padre e non è finita fino a quando mia madre, mio fratello e io ce ne siamo andati. Quando ho iniziato a fare boxe le cose sono davvero cambiate. Il pugilato mi ha dato quel coraggio e mi ha fatto pensare che se fosse successo qualcosa di nuovo, sarei stato in grado di proteggere me stessa e la mia famiglia. La boxe è diventata il mio spazio sicuro perché c’era un allenatore che vedevo tutti i giorni. Era come se avessi una seconda famiglia e qualcuno con cui parlare. Una volta entrata in palestra potevi mettere tutto da parte ed essere te stessa.
“A casa dormivo con un martello sotto al letto, per difendermi la notte. Una sera stavo guardando questo programma televisivo, penso fosse Brookside, in cui c’era la stessa situazione. Ho visto mia madre piangere sui gradini, sono andata da lei e le ho detto: ‘Va tutto bene, ho un piano. Ho visto uno show televisivo e so come sbarazzarmi di mio padre’. Non sapevo dove lo avremmo seppellito, perché nel programma avevano un giardino sul retro. Avevamo un giardino ma era pavimentato con cemento. Ho detto a mia madre che non sapevo dove ci saremmo sbarazzati del corpo ed è stato allora che ha detto: ‘No, basta. Ce ne dobbiamo andare’ “.
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